Con i se e con i ma non si va da nessuna parte. Eppure, qualche se e qualche ma è legittimo sulla questione delle infrastrutture nel Bellunese. Soprattutto alla luce di quanto accaduto negli ultimi giorni.
Grande traffico e strade stracolme di auto. L’Alemagna andata più volte in tilt durante le festività. Lunghe colonne soprattutto da Tai di Cadore a Longarone specialmente domenica 5 gennaio (e anche l’Agordina ha fatto indigestione di turisti). Nel frattempo, è arrivato il via libera per la variante di Valle di Cadore. Indispensabile per eliminare il punto nero più nero della viabilità verso Cortina. Solo che qui scattano i primi se e i primi ma.
Ma la variante verrà realizzata in tempi utili per Mondiali e Olimpiadi 2026? Ma la variante sarà poi inserita in una “cura” globale, vale a dire in quel Piano Anas che inizialmente doveva essere pronto entro il gennaio 2021?
Resta poi da capire un altro passaggio: se tutte le varianti fossero realizzate in tempi ragionevoli e utili, se tutto il Piano Anas sarà pronto a puntino, sarà sufficiente per risolvere i problemi annosi della vecchia Alemagna? Per saperlo, bisogna aspettare. Non il prossimo week-end di sci per vedere ripetersi le code di auto. Ma l’avvio dei cantieri e soprattutto la fine dei lavori.
Un altro ma? Sì, vale la pena spenderlo. Ma il resto delle infrastrutture della provincia? Non di sola Cortina vive il Bellunese…