Se ne parlava decenni fa, in un’epoca in cui tracciare segni sulle cartine geografiche immaginando ponti e strade aveva anche vagamente una copertura economica. Adesso il progetto del traforo della Mauria torna prepotentemente d’attualità. Tema da campagna elettorale, certo. Ma forse anche qualcosa di più, visto che il tunnel ha la benedizione del ministro delle infrastrutture Matteo Salvini.
Il ministro è stato a Forni di Sopra (Udine), ieri (31 marzo), nell’ultima giornata di campagna prima delle urne in Friuli Venezia Giulia, dove si voterà domani e lunedì. E ha rispolverato la vecchia idea progettuale di un tunnel sotto il passo della Mauria per collegare in una decina di minuti Lorenzago e Vigo di Cadore con le valli friulane di Forni. Un’opera che avrebbe l’indubbio vantaggio di rendere più vicine due terre oggi rese distanti da tornanti, strade tortuose e complicate soprattutto d’inverno. Con benefici per le due comunità di montagna, per il turismo, per l’economia. Ma chi paga?
Salvini si è detto «interessato e favorevole». «L’ambiente si tutela anche permettendo alla gente di vivere nelle valli montane» ha detto il ministro. «Qui stiamo parlando di strade a rischio per frane, per larghezza e tornanti. Sto recuperando vecchi progetti che sono rimasti fermi. Attualizziamo i costi e poi, se tutti saranno d’accordo, perché no?».