Sessanta tentativi di truffe agli anziani registrati in pochi giorni. Uno andato a buon fine, per una refurtiva di migliaia di euro, tra contanti e gioielli. È il triste bilancio fornito ieri (3 dicembre) dal Comando provinciale dei Carabinieri, dove è stata presentata proprio un’iniziativa per prevenire il fenomeno.
LA CAMPAGNA IN FAVORE DEGLI ANZIANI
Si tratta di un ulteriore passo dell’iniziativa promossa dai Carabinieri nell’ambito della campagna contro le truffe agli anziani. Il progetto prevede la distribuzione di oltre 10.000 opuscoli realizzati dai Carabinieri e stampati grazie al fattivo contributo fornito dalla Provincia di Belluno, destinati a raggiungere ogni angolo della provincia dai centri di aggregazione alle parrocchie, dagli oratori alle università degli anziani, grazie anche alle Sezioni bellunesi dell’Associazione Nazionale Carabinieri che già da domenica prossima, in occasione delle messe domenicali o di eventi sul territorio, inizieranno la distribuzione, insieme ai Carabinieri in servizio. Gli opuscoli informativi riportano consigli pratici, per prevenire truffe e raggiri. Un vademecum, facile e intuitivo, rivolto principalmente alle persone anziane, ma valido per tutti.
“Difendersi dalle truffe è possibile. Le tecniche adottate dai truffatori, per quanto subdole e fantasiose, hanno schemi ricorrenti: conoscerli è il primo passo per difendersi” si legge nell’introduzione dell’opuscolo, che delinea le principali strategie adottate dai truffatori per carpire la fiducia degli anziani: dalla finta perdita di gas, all’urgente pagamento di cauzioni inesistenti, fino ad arrivare alla sorpresa di un inaspettato rimborso. I malviventi infatti approfittano della sensibilità emotiva e della fragilità fisica per conquistare la fiducia delle vittime.
L’OPUSCOLO
L’opuscolo in distribuzione propone sei consigli pratici per difendersi da truffe e raggiri: diffidare dalle apparenze (in particolare da un sorriso o un abbraccio, che possono essere un modo per avvicinarsi alle persone anziane e ottenere la loro fiducia); attenzione ad aprire la porta agli sconosciuti (meglio controllare sempre dal videocitofono o dallo spioncino); il tesserino non basta (ci sono decine di metodi di falsificazione dei documenti); limitare la confidenza al telefono (mai fornire il proprio nome o dati personali); limitare la confidenza su internet (non sapete con chi state “parlando”); non farsi distrarre (i truffatori potrebbero distrarvi per prendere qualcosa). E poi due regole base che nascono da quanto sta accadendo sul territorio: nessun Carabiniere può chiedere o accettare denaro o gioielli per il suo servizio; non esistono le cauzioni per “liberare” figli, nipoti o parenti che sono trattenuti presso gli uffici dei Carabinieri; non vi fidate se qualcuno al telefono vi dice di essere un Carabiniere…nel dubbio, riagganciate e chiamate il 112.
«Siamo un territorio sicuro, ma la prudenza non è mai troppa e la prevenzione è sempre raccomandata» afferma il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin. «È per questo che abbiamo dato il nostro contributo attivo nella stampa di questi opuscoli. Grazie all’impegno costante degli uomini e delle donne dell’Arma dei Carabinieri, teniamo alta l’attenzione e difendiamo i nostri anziani da tentativi di truffa e raggiri». «Ringrazio sentitamente la Provincia per il supporto e la collaborazione. Le numerose chiamate al 112 che ci stanno pervenendo in questi giorni, dimostrano che più i nostri cittadini conoscono come difendersi, più riescono a non essere truffati. Rinnoviamo allora – ha detto il colonnello Pigozzo – quella sana alleanza tra Carabinieri, cittadini e istituzioni, perché insieme possiamo frenare il fenomeno e noi vogliamo fornire a tutti gli strumenti utili per non cadere nelle truffe».
LE TRUFFE
Le truffe, come detto, sono in aumento. Solo la scorsa settimana si sono registrate una quarantina di telefonate al 112 per avere informazioni rispetto a sedicenti poliziotti o Carabinieri che tentavano di estorcere denaro. E nei giorni scorsi altra raffica di telefonate, una sessantina, con un colpo andato a buon fine per una refurtiva di migliaia di euro. «Ma un colpo messo a segno è già troppo» dichiara il comandante provinciale dei Carabinieri, il colonnello Enrico Pigozzo. «La modalità in voga nell’ultimo periodo è sempre la stessa: i truffatori si presentano con la telefonata del finto Carabiniere; dice che un parente è stato portato in caserma, o ha fatto un incidente, e per liberarlo o dargli una mano serve denaro; viene chiesto all’anziano di consegnare una somma di denaro a un Carabinieri che si presenterà alla porta. E pochi minuti dopo arriva una persona ben vestita, distinta che si fa consegnare contanti e gioielli, poi sparisce. Ecco, bisogna diffidare sempre. I Carabinieri non si fanno consegnare denaro. Meglio fare una telefonata in più al 112 in caso di sospetti: noi rispondiamo sempre».