“Trillo”, il servizio sperimentale di trasporto a chiamata di Dolomiti bus, attivato in via sperimentale a giugno 2024 con l’obiettivo di fornire un servizio innovativo per quanto riguarda la mobilità urbana, in 10 mesi di esistenza non è ancora riuscito a fare breccia nei bellunesi, sollevando critiche e perplessità in merito al suo utilizzo.
A tornare sull’argomento è ora la consigliera comunale del Pd a Belluno, Maria Teresa Cassol, che riporta i dati emersi dalla relazione semestrale presentata da Dolomiti bus il 28 gennaio (integrata poi il 4 marzo su richiesta del comune di Belluno e della Provincia).
«Dall’analisi dei numeri – scrive Cassol in una nota – emerge che il numero di utenti del servizio Trillo non ha registrato un incremento significativo rispetto al precedente sistema di trasporto pubblico. I dati evidenziano una media di appena 1,14 utenti per prenotazione, segno che spesso i mezzi viaggiano praticamente vuoti. Un altro dato critico: circa il 20% delle richieste di trasporto non viene soddisfatto, principalmente per mancanza di mezzi disponibili o per incompatibilità di orario e fermate».
Secondo Cassol, oltre che le criticità in termini di efficacia e fruibilità, “Trillo” costerebbe anche di più: «I report ricevuti dagli uffici comunali – continua la consigliera comunale di opposizione – parlano di un incremento del 24% nei costi per il primo trimestre del 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sollevando ulteriori dubbi sulla sostenibilità economica dell’iniziativa».
Mancano ormai meno di due mesi per la conclusione dei 12 mesi di servizio sperimentale. «Con l’avvicinarsi del termine della fase sperimentale di Trillo – scrive ancora Cassol – è indispensabile che il consiglio comunale sia coinvolto nella valutazione dell’efficacia del servizio. Il TPL rappresenta un tassello fondamentale della mobilità sostenibile, su cui il Comune sta lavorando attraverso il PUMS – Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. Una mobilità più efficiente è fondamentale non solo per decongestionare il traffico, ma anche per tutelare la salute dei cittadini. Un gruppo di consiglieri comunali di minoranza ha chiesto ufficialmente la convocazione della seconda commissione consiliare per discutere della sperimentazione in corso. L’intento è quello di analizzare nel dettaglio i dati forniti da Dolomitibus e raccogliere elementi utili anche in vista della prossima riunione del 22 aprile, che vedrà coinvolti anche il Comune di Feltre e la Provincia.
Ma Cassol va oltre: «Credo che, oltre al coinvolgimento del consiglio, sia arrivato il momento di aprire una consultazione pubblica per ascoltare le esigenze dei cittadini, raccogliere suggerimenti e comprendere come migliorare davvero il nostro sistema di trasporto pubblico».