Tra squilibri dell’antropocene ed esplorazioni speleologiche, due eventi per Oltre le Vette

Tra squilibri dell’antropocene ed esplorazioni speleologiche, due eventi per Oltre le Vette

Oggi (giovedì 12 ottobre) sarà la Sala Affresco di Palazzo Bembo a ospitare due eventi inseriti nel programma del festival Oltre le Vette. 

Si inizierà alle 18 con la presentazione del libro “Perdere l’equilibrio – Viaggio attraverso gli squilibri dell’Antropocene”, di Paola Favero, editore Cierre. Qual è l’equilibrio della cui perdita si parla in questo libro? Rispondere è molto facile e molto difficile. Facile perché avvertiamo tutti, abitanti delle città e delle montagne, come per molti versi l’equilibrio tra noi e l’ambiente che ci circonda sia, per essere ottimisti, in difficoltà. Riscaldamento globale, eventi atmosferici estremi, siccità, ma anche consumo delle risorse, sovrappopolazione e, paradossalmente, spopolamento in altre aree, conflitti e migrazioni di portata non immaginabile. E purtroppo molto, molto altro ancora. Ma è anche difficile andare al di là della singola notizia, del fatto di cronaca, del post sui social, dell’evento vicino a noi e dunque, pensiamo, globale. È un tema, quello del rapporto tra noi e il nostro ambiente di vita, di cui tutti ci sentiamo un po’ esperti, tutti pensiamo di avere una qualche soluzione, anche se molti, a dire il vero, tirano dritto senza curarsi del problema. In realtà stiamo già facendo i conti, modificando abitudini, vivendo nuove preoccupazioni e, forse, nuove opportunità. 

Per contribuire ad affrontare il tema con un bagaglio di informazioni ricco, documentato e autorevole, Paola Favero propone questo bel volume, riccamente illustrato, e pieno di contributi davvero importanti. Glaciologi, climatologi, esperti forestali, oceaonologi, zoologi e tanti altri affermati studiosi arricchiscono il libro con il loro contributo, realizzando un vero mosaico della situazione esistente. Qualche nome? Luca Mercalli, Anselmo Cagnati (che parteciperà all’incontro), Sandro Carniel, Maurizio Ferneglia, Patrizia Gentilini e molti altri. La presentazione dell’opera è di Ferdinando Boero, mentre la postfazione è di Sara Segantin. Nel libro non mancano i grafici, i dati, le fotografie esemplificative, e molte saranno proiettate in sala. Insomma, è tempo di preoccuparci e di agire – sembra dire Paola Favero – finché ci sono ancora possibilità di intervento. E chi vuole informarsi, sapere e riflettere, in questo libro trova gli strumenti giusti. 

L’incontro sarà arricchito da interventi musicali di Nelso Salton, che con il suo contrabbasso sottolineerà, come sa ben fare, i passaggi salienti della presentazione. 

Alle 21, a Palazzo Bembo (e non al Teatro Comunale, come indicato inizialmente nel programma) si parlerà di esplorazioni speleologiche con Filippo Felici, membro del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico nel quale svolge attività ininterrotta da oltre 25 anni. Istruttore di Speleologia della Società Speleologica italiana dal 1998, è considerato uno dei più forti esploratori speleo d’Italia e svolge principalmente la sua attività di ricerca nella provincia di Pordenone, in particolare nell’area del Cansiglio – monte Cavallo, l’area del monte Resettum/Colciavath e del monte Lodina nelle quali ha mappato, negli ultimi anni, alcune decine di km di grotta. 

Felici, del Gruppo Speleologico Sacile, è stato tra i protagonisti di quello che è stato definito “il più grande intervento di soccorso in grotta mai effettuato al mondo”. Ecco i fatti: all’una e trenta della notte di domenica 8 giugno 2014, lo speleologo tedesco di 52 anni Johann Westhauser veniva colpito da un masso in uno dei punti più remoti della grotta più profonda della Germania, la Riesending-Schacthöle, sulle montagne bavaresi, che raggiunge i 1.148 metri di profondità per 19 chilometri di sviluppo. La gravità dell’evento e la difficoltà dei soccorsi chiamati a superare anfratti, strettoie, torrenti e pozzi gonfiati dalla pioggia, spingevano il Soccorso Alpino Bavarese a chiedere aiuto ai colleghi italiani del Soccorso Alpino e Speleologico. Tra i primi a giungere sul posto, assieme ad altri colleghi a ad un medico è stato Filippo Felici. Assieme ad altri 108 italiani e 90 tra tedeschi ed austriaci Johann ha rivisto la luce, vivo, ben 11 giorni dopo l’incidente, il 18 giugno. 

Nel suo curriculum, Filippo Felici vanta esplorazioni speleologiche in quasi tutte le regioni d’Italia, dal Piemonte alla Puglia, dalle Marche al Lazio, ma anche all’estero, con spedizioni in Montenegro e in Patagonia. La sua vera passione resta però la ricerca speleologica nelle montagne del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. 

Negli ultimi anni ha partecipato a varie esplorazioni nelle regioni più remote del complesso dei Piani Eterni, all’interno del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, rilevando svariati chilometri di grotta nuova. Nel massiccio del Cansiglio – Cavallo è attualmente il protagonista indiscusso dell’attività esplorativa dei principali abissi: ha esplorato la grotta più profonda del Cansiglio, il Col della Rizza, fino a circa 800 metri di profondità nonché il Bus de la Genziana, scoprendo nuovi percorsi, laghi e fiumi. Nello scorso mese di luglio, dopo tanti anni di scavo ha finalmente trovato, assieme ai suoi compagni, una nuova 

potenziale via verso la sorgente del Gorgazzo, in una grotta nota da sempre, dal nome evocativo: “Buselonghe”. 

Negli ultimi anni, nella zona del Monte Resettum, in Dolomiti Friulane, ha trovato, mappato ed esplorato oltre 400 nuove grotte per oltre 10 chilometri di sviluppo complessivo e prosegue tutt’ora nelle sue ricerche. 

L’ingresso agli eventi di Oltre le Vette è libero fino a esaurimento dei posti a disposizione. È sempre consigliata la prenotazione online. Per ogni informazione, consultare il sito www.oltrelevette.it e i social del festival. 

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