Smantellato il Cubo di Botta. Viaggio nella Crepadona che verrà

Smantellato il Cubo di Botta. Viaggio nella Crepadona che verrà

All’ingresso, oltrepassata la soglia del cantiere, poche assi di legno accatastate ricordano ciò che fu il Cubo di Botta. La struttura voluta dal noto architetto per la mostra su Tiziano del 2007 non c’è più. Il cortile interno ora è tornato alla luce, con il loggiato che lo contorna. Benvenuti nel cantiere di Palazzo Crepadona, dove sta prendendo forma la nuova Mediateca delle Dolomiti. Per rivedere aperto Palazzo Crepadona serviranno 2 anni di lavori, partiti lo scorso novembre. Quindi, per ora, più che fare, si disfa. C’è da riportare alla luce il pavimento del cortile, sul quale da 12 anni poggia una soletta in cemento armato, quel che resta del Cubo. Il resto è già stato smantellato, nei giorni scorsi sono stati rimossi gli ultimi supporti in legno. Ora il cortile respira a cielo aperto. Ma non sarà così per sempre: una volta ultimati i lavori potrà contare su una copertura in vetro che lascerà passare la luce. E la sala cappella (alla sinistra dell’ingresso) diventerà un esclusivo caffè, con ingresso separato dalla biblioteca per permetterne l’utilizzo anche al di fuori degli orari di apertura della mediateca. 

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Rimuovere il Cubo di Botta costa 60 mila euro, ma per questo il Comune non spenderà un euro: la cifra è compresa nei 18 milioni di euro finanziati dal Bando periferie. Il totale restauro per la nuova Mediateca delle Dolomiti vale 2 milioni e 120 mila euro. Al posto della biblioteca che qui è stata ospitata dal 1984 (e attualmente in fase di trasloco provvisorio a Palazzo Bembo) sorgerà uno spazio più aperto, confortevole, riorganizzato e al quale verranno ridate le dimensioni originarie. Niente più muri posticci. L’impianto sarà quello tipicamente veneziano: un grande salone centrale con a fianco le varie stanze. Uno spazio funzionale anche per l’organizzazione di eventi culturali.

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L’ingresso attuale, con la scala a chiocciola sparirà, così come verrà demolito il vano ascensore. Saranno ricostruiti nella corte centrale e verranno così abbattute le barriere architettoniche, garantendo libero accesso ai disabili. Stanno già cambiando aspetto anche i loggiati, che in questi anni hanno ospitato le esposizioni e che diventeranno invece gli spazi per le nuove scaffalature a libri aperti:  i libri si potranno trovare a scaffale aperto, per dare agli utenti libertà di movimento e di scelta. Una modalità che si sperimenterà già nella biblioteca provvisoria di Palazzo Bembo, dove il controllo sarà però ancora umano. Una volta tornati alla Crepadona, invece, i libri saranno dotati di antitaccheggio. Già tolte le contropareti, installate nel 2001, tornano alla luce le finestre sui lati est e sud. E la luce, già ora, ne guadagna parecchio. 

Si sale ancora, fino all’altana, gioiello nascosto del palazzo. Da qui si possono ammirare dall’alto i tetti del centro storico cittadino. Lo spazio, nato per inaugurazioni e laboratori, è stato usato pochissimo a causa delle difficoltà di accesso. Ora l’obiettivo è renderlo più fruibile. 

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