Sistemato il sentiero tra Rodei e “In Cole”: pronto per la Pedonata della Memoria

Sistemato il sentiero tra Rodei e “In Cole”: pronto per la Pedonata della Memoria

Un sentiero tirato a lucido e un capitello che entro un paio di settimane sarà completamente restaurato. L’amministrazione comunale di Longarone ha dato vita a due importanti interventi di restyling. In particolare lungo la direttrice che porta al Vajont. 

«Opere che abbiamo fortemente voluto mettere in campo per mettere in sicurezza e dare decoro a una parte del territorio» spiega l’assessore ai lavori pubblici, Livio Sacchet. «La viabilità silvo-pastorale è una componente importante del nostro paese ed era fondamentale concludere questo duplice intervento entro la Pedonata della Memoria, che si correrà domenica. I visitatori che arriveranno a Longarone per percorrere la tradizionale camminata sui percorsi del Vajont troveranno così un pezzo di sentiero come se fosse nuovo».

Il primo intervento, realizzato in economia dalla squadra dell’Unione Montana Cadore-Longaronese-Zoldo, è già concluso e ha riguardato la sistemazione di un tratto di “troi” tra le località Rodei e “in Cole”. Si tratta del sentiero numero 395 del Cai, che dall’abitato di Codissago raggiunge il Monte Borgà. Un tracciato che in passato veniva utilizzato anche per scopi agro-silvo-pastorali ed era legato a un utilizzo diverso del territorio, fatto di esbosco, sfalcio dei prati e pascolo del bestiame. Attualmente con l’abbandono delle attività rurali, il sentiero viene percorso e utilizzato dai proprietari dei terreni circostanti per raggiungere alcune casere, e riveste una certa importanza a livello escursionistico.

«Gli interventi hanno interessato il tratto iniziale del sentiero che partendo dalla strada provinciale 251 arriva fino al capitello di Col Paternoster: circa 835 metri di lunghezza» spiega l’assessore Sacchet. «Abbiamo pulito tutto il tracciato, decespugliando piante e arbusti da entrambi i lati. È stato livellato e rifinito il piano di calpestio, anche con la posa di canalette per la raccolta e smaltimento delle acque meteoriche. In questo modo la pioggia non scaverà solchi sul sentiero. Inoltre il tracciato è stato allargato anche con la sistemazione di alcuni vecchi muri di contenimento in pietrame a secco che erano crollati. Infine, è stato posizionato verso valle un parapetto a protezione del vuoto».

Il secondo intervento invece è in fase avanzata di realizzazione. Sarà concluso all’inizio di ottobre e vale poco meno di 98mila euro. Riguarda il restauro del capitello di Sant’Antonio, lungo l’antico sentiero Codissago-Casso. 

L’edificio si trovava in un pessimo stato di conservazione. I lavori avviati qualche settimana fa interessano sia la copertura (per risolvere il problema di infiltrazioni d’acqua) sia le pareti. In particolare, è stato posizionato un nuovo tavolato grezzo in larice con soprastante strato impermeabile in guaina a copertura della muratura. E il tetto è stato completato con lastre di pietra locale, come da tradizione costruttiva. «Per le facciate esterne abbiamo previsto tra le altre cose il restauro degli intonaci, la pulitura degli elementi in pietra e la sistemazione dei muretti con posizionamento di un portoncino in legno. Poi procederemo anche con pulizia e restauro degli interni» spiega l’assessore Sacchet. «Il capitello rappresenta un patrimonio storico, culturale, religioso e sociale delle nostre genti, che non potevamo permettere andasse perso con il tempo». 

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