Conoscere il mondo delle api: dalla A alla Z. Anzi, “Dalla A alla bzzzzz”. Prosegue il nostro alfabeto “apistico”, curato da Claudio Mioranza. Ecco il ventiduesimo capitolo
Q di Qualità – Qual è il miele più buono? È soggettivo, dipende molto dal proprio gusto personale, dalla memoria olfattiva e gustativa, ma di sicuro la scelta può essere indirizzata alla ricerca personale della qualità dei mieli.
Un miele certificato Bio o Dop, con i suoi protocolli e relative analisi, è garanzia rispetto alla filiera adottata dall’apicoltore nella produzione del miele e del territorio d’origine. Ma il consumatore avrà anche modo di scoprire ed esplorare il mondo dei mieli acquistando direttamente dal produttore apicoltore che, se preparato, potrà dare un valore aggiunto al proprio prodotto. Innanzitutto facendo capire ai propri amici e acquirenti, piano piano, il lavoro delle api che sta dietro a ogni singolo vasetto, ma soprattutto illustrando i sentori, profumi e sapori dei fiori bottinati.
Queste nuove conoscenze potranno risvegliare in ognuno di noi dei dolci ricordi di cose piacevoli o non. E guidarci in futuro nella ricerca del miele personale più buono.
Concludo citando una bella frase, a me cara, del libro dell’apicoltore Mark Winston, “Il tempo delle api”: «Un barattolo di miele porta con sé il nostro ringraziamento alle api per aver collaborato al raccolto, ai fiori per aver prodotto il nettare, al territorio stesso, che è uno spazio fisico ma anche un insieme di persone del passato e del presente, che in questo hanno abitato, lasciando memorie, storie ed energie. Tutto è collegato».
Bzzzzzz a tutti!
Claudio Mioranza – Apicoltore dolomitico