Scuola del Legno. E di occupazione: «Massiccia richiesta delle aziende»

Scuola del Legno. E di occupazione: «Massiccia richiesta delle aziende»

E se il futuro fosse di legno? 

L’impressione è proprio questa: il settore, infatti, è in rapida e costante espansione. Tanto è vero che la richiesta di manodopera da parte delle aziende è sempre più massiccia. 

Buona notizia, per quanto riguarda la provincia di Belluno. Ancor di più, per il fatto che a Sedico esiste da quarant’anni una scuola dotata di aule, laboratori e macchinari di ultima generazione. Una scuola che crede nella formazione e nell’esperienza sul campo, nella preparazione e nell’impegno. Radicata nel territorio, ma con un ampio respiro: la Scuola del Legno. 

Abbinato al Centro Consorzi, l’istituto rappresenta un trampolino di lancio verso la sfera occupazionale. E, in generale, il mondo del lavoro: «Ora come ora – spiega il direttore Gianpiero Losso – qualifichiamo un numero di studenti che non è sufficiente per il fabbisogno delle aziende. Da parte del settore c’è una grandissima richiesta di manodopera». 

A tale proposito, Centro Consorzi ha il ruolo di capofila nella formazione professionale del settore legno: «Ci sono diverse progettualità in ballo, stiamo pensando di migliorarci e di ampliare ulteriormente l’offerta. Ma molto passa anche attraverso l’interesse dei giovani: più ne registriamo, più riusciremo a mantenere un trend di crescita». 

Le idee non mancano. E nemmeno la concretezza: «Abbiamo attivato delle azioni di ri-orientamento – prosegue Losso -. Nel senso che siamo a disposizione degli studenti che per vari motivi intendono rivedere il loro percorso di studio e sono desiderosi di cambiare. Siamo disponibili a promuovere incontri, colloqui e laboratori esperienziali: da noi troverebbero un ambiente sereno e tranquillo, oltre che creativo». 

Lo scorso anno, 37 ragazzi hanno completato il loro percorso di studi: «Ogni studente è seguito da insegnanti preparati sotto vari punti di vista. Alcuni sono artigiani. E, come tali, portano avanti una filosofia ben precisa: le cose si fanno a regola d’arte ed è necessario dedicare tempo e passione per realizzare manufatti alla perfezione». 

Non solo lezioni sui banchi e in laboratorio, quindi: «Proponiamo esperienze sul campo, in azienda. In questo modo il giovane inizia a toccare con mano il mondo del lavoro, a relazionarsi con il titolare, ad affinare la capacità di ascolto e sviluppare le cosiddette soft skill». 

Insomma, chi esce dalla Scuola del Legno difficilmente rimarrebbe con le mani in mano: «Non creiamo disoccupati – conclude Losso – al contrario. E c’è spazio per chiunque, anche per chi al momento deve ancora individuare il suo progetto di vita. Non mancano gli esempi di adolescenti che si sono presentati da noi con il rifiuto della scuola per poi fare un percorso eccellente. Un paio hanno avuto la volontà di proseguire gli studi fino alla laurea: li portiamo sempre nel cuore».

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