Screening del colon retto: «Auspicabile che aumenti l’adesione»

Screening del colon retto: «Auspicabile che aumenti l’adesione»

 

Superata la fase acuta dell’emergenza Covid, riprende a pieno ritmo l’attività del Centro per la Chirurgia oncologica gastroenterologia, diretto da Davide Pastorelli.

In piena crisi emergenziale, infatti, c’era stata una momentanea sospensione degli screening di primo livello, tra cui quello del colon retto con la ricerca del sangue occulto, mentre è sempre stato garantito il secondo livello (colonscopia). 

«Ora è auspicabile che aumenti l’adesione dei cittadini allo screening del colon retto – spiega il dottor Pastorelli -. A livello nazionale e internazionale la comunità scientifica teme che, a causa della pandemia, ci possa essere un aumento dei casi di incidenza, oltre a un ritardo nelle diagnosi di neoplasie del colon con un rischio di diagnosticarle in fase più avanzata». 

Nel corso del 2019, a livello provinciale, sono stati effettuati 17.225 test di screening per la ricerca del sangue occulto con un’adesione del 63,9%. Da gennaio a marzo 2020, invece, ne sono stati effettuati 3.237. E gli screening di primo livello sono ripartiti a maggio 2020.

In più, fra alcune settimane la Chirurgia di Feltre, diretta da Umberto Montin, partirà con due studi nazionali sull’utilizzo della chemio ipertermia intraoperatoria (Hipec) nelle neoplasie del colon e dello stomaco in collaborazione con l’oncologia.

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