«Una scelta inspiegabile e dura da accettare, c’è grande delusione» per Gaetano Rizzo, coordinatore provinciale di Italia Viva; «Prendiamo atto che il primo tentativo di creare una casa unitaria per i liberal-democratici è fallito, ma questo non fermerà il nostro lavoro sul territorio», la sottolineatura del segretario provinciale di Azione, Andrea De Bortoli. Lo scorso 20 febbraio, avevano annunciato – in anticipo su quanto sarebbe dovuto accadere in tutta Italia – la nascita del Terzo Polo Bellunese, il coordinamento comune delle due realtà, precursore della fusione tra Azione e IV che si stava percorrendo a livello nazionale.
Nei giorni scorsi, la “rivoluzione”: la frenata sulla fusione, attacchi incrociati tra i due leader di partito e tra i diversi esponenti, un cammino sempre più difficile. Le polemiche e le divisioni a livello nazionale però sul territorio non si fanno sentire: c’è voglia di continuare a lavorare insieme, anche se la delusione è grande.
«È molto difficile commentare una scelta improvvisa a livello nazionale che per me è completamente sbagliata: la delusione è forte. – commenta infatti Rizzo – Ovviamente è difficile costruire un partito unitario a partire da due realtà, però dobbiamo capire quale è il nostro ruolo, quello di argine ai populismi di destra e di sinistra. Noi a Belluno l’abbiamo fatto per primi: ci siamo trovati d’accordo con Azione, abbiamo costruito un coordinamento unitario e il sistema funzionava. Questa decisione sinceramente non riesco ad accettarla».
«Prendiamo atto senza ipocrisie che un primo tentativo per costruire la casa dei liberal-democratici è fallito. – aggiunge De Bortoli – Questo non ci impedisce però di proseguire il dialogo all’interno della nostra comunità allargata e di continuare a dare vita nei prossimi mesi a una piattaforma di idee e proposte concrete. Al netto degli equilibri nazionali, non rinunceremo a quanto abbiamo costruito finora e continueremo a lavorare responsabilmente per il nostro territorio».