Raggi X a domicilio: parte la teleradiologia

Raggi X a domicilio: parte la teleradiologia

Mancano i medici e le figure specializzate. I tagli alla sanità si fanno sentire e diventa sempre più difficile garantire servizi sanitari essenziali nelle aree periferiche.

Un aiuto, però, può arrivare dalla tecnologia, che ha il potere, a volte, di avvicinare paziente e medico. O di ridurre, se non annullare, le distanze. E’ la telemedicina, la nuova frontiera dei servizi sanitari. In questi giorni l’Ulss 1 Dolomiti ha fatto in questo senso un nuovo passo in avanti: ora le radiografie per le persone fragili si potranno effettuare letteralmente a domicilio.

Grazie a cinque apparecchi di ultima generazione, leggeri e trasportabili, acquistati dall’azienda sanitaria dolomitica con un investimento di circa 250 mila euro. Il progetto (uno dei primi del genere in Italia) prevede la copertura, a regime, di tutto il territorio provinciale. Ma il sistema è già operativo: grazie alla collaborazione del Centro servizi per anziani di Borgo Valbelluna, nei giorni scorsi sono state effettuate le prime radiografie a ospiti della casa di riposo di Mel.

«Si tratta di un ulteriore step verso il portare i servizi vicino al cittadino – le parole del direttore generale dell’Ulss 1, Maria Grazia Carraro – che nel nostro territorio ha un valore ancora più importante per evitare spostamenti alle persone fragili e per far risparmiare tempo e personale alle strutture residenziali e alle famiglie».

La radiologia a domicilio è un approccio nuovo, che fa letteralmente uscire l’ospadale dai suoi muri per portarlo nei luoghi di residenza dei soggetti più fragili.

«In questa prima fase – spiega Carraro – il sistema è stato messo a punto definendo un percorso con i centri di servizio per anziani». Grazie al team coordinato dal direttore della Radiologia di Feltre, Riccardo Berletti e dalla coordinatrice Laura Brandstaetter, è stato formalizzato un protocollo, con la formazione specifica di una sessantina di tecnici radiologi.

«In base alla prescrizione medica – spiega Berletti – o alla richiesta del medico della struttura i tecnici raggiungono la casa di riposo l’apparecchio per la radiologia domiciliare ed eseguono lì l’esame, trasmettendo in tempo reale le immagini all’unità operativa di Radiologia dove il medico le referta e trasmette la diagnosi al richiedente». Il tutto è possibile grazie ad una tecnologia avanzatissima, con apparecchiature dalla bassa potenza emittente ma con rilevatori molto sensibili. «Con questi apparecchi – conclude Berletti – si possono effettuare radiologie di alta qualità su torace e piccole articolazioni».

I vantaggi sono indubbi, anche in termini di tempo e di risorse umane: «L’altro giorno in mezz’ora i tecnici hanno effettuato due radiologie qui in struttura – spiega Paolo Battocchio, direttore del Centro servizi di Borgo Valbelluna -. Un guadagno enorme, se si pensa che normalmente questo comporterebbe l’arrivo di due ambulanze, il trasporto degli anziani in ospedale e poi il trasbordo di nuovo in struttura. In tutto ci vorrebbe mezza giornata, con grande stress anche per l’anziano».

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