È stato grande l’affetto dei cadorini e di tutti gli amici che lo hanno conosciuto. Lo dimostra la raccolta fondi in memoria di Mustapha Manneh, il 32enne gambiano travolto e ucciso da un albero lo scorso ottobre mentre lavorava nei boschi della Val Visdende. Ora, a supportare la Cadore società cooperativa sociale (promotrice della raccolta fondi per la famiglia di Mustapha), si affianca anche la Caritas bellunese.
«In questi mesi, abbiamo sostenuto tutte quelle spese che la famiglia di Mustapha non avrebbe potuto permettersi. Per tutelare gli eredi minori e arrivare a far ottenere le provvigioni che legittimamente spettano loro, si sono rese necessarie diverse consulenze tecniche medico-legali, oltre al costante supporto di un avvocato prima di poter rimpatriare la salma – spiega la presidente della cooperativa Cadore, Alessandra Buzzo –. Ma il segnale di vicinanza dato dai colleghi e amici di Mustapha e da tutti quelli che sono rimasti colpiti da questa drammatica vicenda è stato così straordinario che ora non siamo più in grado di gestire da soli la situazione: per questo, abbiamo coinvolto la Caritas che ci aiuterà a smaltire le ultime pratiche e spese burocratiche e, con i fondi già raccolti, a destinare un sussidio mensile alla famiglia di Mustapha in Gambia».
Il sogno di Mustapha era quello di dare un futuro ai suoi quattro figli, e quel sogno si è interrotto mentre lavorava, dopo essere fuggito dalla sua terra per dare una nuova speranza alla sua famiglia. «Si è interrotto, ma non si è spezzato – continua Buzzo -: i sogni non muoiono mai, e vogliamo continuare a lavorare affinché quel desiderio diventi realtà. Mustapha, nel periodo che ha lavorato nella Cadore, ci ha dato tantissimo, e questo è il nostro modo per dirgli grazie».
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- domenica, 22 Maggio 2022
- Redazione
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