Primo passo per l’autonomia: nasce il coordinamento delle Province interamente montane

Primo passo per l’autonomia: nasce il coordinamento delle Province interamente montane

Belluno è più vicina a Sondrio e Verbania che non a Venezia. Stesso territorio, rigorosamente e interamente montano. Stessi problemi, dallo spopolamento alla viabilità. E da ieri, anche stesse prospettive, declinate insieme, in una sinergia che guarda all’autogoverno. Non sarà autonomia, certo. Ma l’idea è qualcosa di simile. Possibile? Lo dice uno spiraglio della legge Delrio, che lascia maggiori competenze alle Province interamente montane. E Belluno ha intenzione di percorrerlo fino in fondo. Ecco perché ieri Palazzo Piloni ha approvato un protocollo d’intesa “per una strategia condivisa e una azione unitaria delle Province montane”. I consigli provinciali di Sondrio e Verbania faranno lo stesso, a brevissimo. Poi le tre realtà cominceranno a lavorare insieme, su infrastrutture, difesa del suolo, decentramento amministrativo, risorse idriche, marketing territoriale e molto altro.

LE PREMESSE

In realtà, hanno già cominciato a lavorare insieme. Fin da metà ottobre, quando nell’occasione di un seminario sui canoni idrici (a Verbania) le amministrazioni provinciali si sono guardate negli occhi e hanno capito di avere le stesse problematiche da affrontare. Se il cammino è identico, perché non percorrerlo insieme? Da qui l’alleanza. Resa possibile anche da alcuni commi della legge Delrio, su tutti l’86 che attribuisce alle Province montane di confine funzioni fondamentali e ulteriori rispetto a quelle già previste per le Province ordinarie; funzioni che riguardano fondamentalmente lo sviluppo strategico del territorio e la gestione di servizi in forma associata «nonché la cura delle relazioni istituzionali sia con gli altri enti costitutivi della Repubblica sia con gli enti territoriali di Stati diversi, mediante la stipulazione di convenzioni e accordi».

ALLEANZA

Il protocollo d’intesa approvato ieri dal consiglio provinciale di Belluno è il primo mattone di quel comma 86. Perché istituisce il Coordinamento delle Province Montane. Per «procedere a una attenta analisi delle necessità dei territori montani e per concordare strategie comuni di intervento in merito ai rapporti con le altre istituzioni nazionali, regionali e locali» si legge nelle finalità del documento. «Le Province collaborano inoltre per l’organizzazione e promozione di progetti e iniziative a sostegno dello sviluppo economico, infrastrutturale, sociale, sportivo e culturale del territorio montano».

CONCRETEZZA… E STRADE

«Di fatto, è un passo importante verso l’autonomia, quella che è necessaria – lo dice la storia – per far crescere le “terre alte” – ha detto il consigliere provinciale Franco De Bon -. Lo sviluppo strategico del territorio di Belluno avrà un propulsore importante nel gioco di squadra con Sondrio e Verbania». In che senso? A individuare la prima ricaduta pratica è il consigliere Massimo Bortoluzzi: «Belluno, Sondrio e Verbania hanno le stesse difficoltà nella gestione delle strade provinciali, a seguito dell’azzeramento dei trasferimenti statali, che per noi erano di 15 milioni l’anno. Oggi siamo costretti a utilizzare fondi di altro genere, destinati ad altri capitoli di spesa. Ma se facciamo squadra con Sondrio e Verbania, potremmo chiedere al governo di ripristinare le risorse destinate appositamente alla viabilità».

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