“PretenDiamo legalità”: una studentessa bellunese primeggia con un fumetto

“PretenDiamo legalità”: una studentessa bellunese primeggia con un fumetto

Una studentessa bellunese fra i vincitori del progetto-concorso “PretenDiamo legalità”: si chiama Giulia Cesa e frequenta la classe 3^D della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo di Ponte nelle Alpi. Giulia ha trionfato nella categoria “graphic novel” con il suo fumetto “Commissario Mascherpa – Le mascherine del Sant’Ugo”. E ha coronato nel migliore dei modi un percorso avviato dal ministero dell’istruzione con l’obiettivo di promuovere la legalità, attraverso i temi del rispetto delle regole, del corretto utilizzo di internet e dei valori della costituzione che, insieme all’amicizia, alla libertà e alla solidarietà, rappresentano le basi per la crescita dei cittadini di domani.

Alle premiazioni, nell’aula magna della scuola “Pertini” di Ponte, era presente il Questore Lilia Fredella, che ha consegnato il tablet del premio all’alunna, oltre a una targa di partecipazione all’Istituto. Non sono mancati il sindaco di Ponte nelle Alpi Paolo Vendramini, la vice Lucia Da Rold, la dirigente scolastica Orietta Isotton e il personale della Questura, che ha tenuto gli incontri attinenti al progetto.

La cerimonia da Roma è stata presentata da Flavio Insinna, affiancato dagli atleti delle Fiamme Oro Ayomide Folorunso e Marcel Jacobs, in procinto di partire per le Olimpiadi di Tokyo. Il Questore Fredella ha sottolineato «la contemporaneità della vicenda narrata nel fumetto, ovvero il furto di mascherine in un ospedale e l’indagine condotta dal Commissario Mascherpa». 

Grande soddisfazione è stata espressa dal sindaco Vendramini: «Questo premio a livello nazionale è un orgoglio per l’intera comunità, anche perché è abbinato a un valore di imprescindibile importanza come quello della legalità. Complimenti agli insegnanti, alla dirigente scolastica e alla bravissima Giulia». Sulla stessa lunghezza di pensiero la vice sindaca Lucia Da Rold: «Abbiamo vissuto una mattinata ricca di emozioni e di assoluta rilevanza per i ragazzi. La cultura della legalità  deve partire dalla scuola ed essere costruita insieme a loro, ai giovani: non solo attraverso una semplice lezione  o una spiegazione, ma facendo in modo che le parole e gli insegnamenti siano concreti e calati nella realtà».

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