Prefetto ai saluti, Adriana Cogode va a Prato: «Il Bellunese nel mio cuore»

Prefetto ai saluti, Adriana Cogode va a Prato: «Il Bellunese nel mio cuore»

Un anno solamente, ma che ha lasciato il segno. Il prefetto di Belluno Adriana Cogode saluta e se ne va a Prato. Prenderà servizio nella città toscana già questa mattina. Contemporaneamente, a Palazzo dei Rettori si insedierà ufficialmente Sergio Bracco, che guiderà la Prefettura di Belluno dopo essere stato questore di Milano.

Ieri Cogode ha voluto salutare Belluno. Sia con una lettera rivolta ai sindaci, sia incontrando la stampa per un breve bilancio di questi 13 mesi (arrivò tra le Dolomiti a fine novembre 2019).

La pandemia (e non potrebbe essere altrimenti) ha rappresentato un banco di prova impegnativo. «Ma è stata anche un’occasione di crescita professionale – spiega il prefetto uscente – e mi ha permesso di conoscere nei bellunesi delle persone dalla grande capacità di resistere». Un senso del dovere e dell’impegno che ha colpito nel segno. «Sono le cose che porterò con me nella mia nuova avventura – prosegue Cogode -. «Per me è difficile allontanarmi da Belluno, perché qui ho visto come il pubblico e il privato sanno lavorare per il bene dei cittadini. Penso ai sindaci, ai quali ho scritto una lettera di saluto, a come sanno interpretare il ruolo di capofamiglia, di riferimento per la loro comunità, spesso dovendo affrontare da soli sacrifici notevoli». Così come gli operatori del sistema pubblico, «Che continuano a dare le risposte ai cittadini, nonostante le carenze di personale. Se nonostante tutto le cose continuano a funzionare, significa che c’è gente che si dà da fare».

Cogode lascia Belluno «Un po’ affaticata, per la mole di lavoro di questo mese impegnativo, iniziato con il maltempo e concluso con molti tavoli aperti, tra i quali quello sul trasporto scolastico, per garantire il rientro a scuola del 50% degli studenti dopo la pausa natalizia».

Infine, un consiglio a chi resta. «Bellunesi, abbiate coraggio e speranza. E investite sui giovani. Un territorio splendido come questo può essere per loro una grande opportunità. Non c’è nulla da inventare. C’è già una grande ricchezza la cui attrattività è sotto gli occhi di tutti. La sfida è renderla veicolo di lavoro e sviluppo».

Oggi a Palazzo dei Rettori salirà per la prima volta il nuovo prefetto, Sergio Bracco, ex questore di Milano. In polizia dal 1983, ha ricoperto vari incarichi di prestigio. Tra cui quelli di capo della Squadra mobile di Rovigo, vice comandante del Reparto mobile di Bologna e questore di Avellino. Dal 2015 è dirigente generale di Pubblica Sicurezza. A lui spetterà il compito di proseguire il lavoro iniziato da Cogode: garantire la legalità e la sicurezza, monitorando con occhio attento i cantieri in vista dell’appuntamento olimpico del 2026, per impedire le infiltrazioni della malavita.

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