Obiettivo Olimpiadi 2026. Con il treno elettrico fino a Calalzo

Obiettivo Olimpiadi 2026. Con il treno elettrico fino a Calalzo

Il modello altoatesino? Non vale solo in ottica autonomista, ma anche per quanto riguarda la progettualità infrastrutturale. Ne è convinto il Pd, che guarda alle future olimpiadi del 2026 come vero trampolino di lancio per il rilancio dell’intera provincia di Belluno. I soldi, questa volta, ci sono. In vista dell’evento olimpico il governo ha già stanziato un miliardo di euro alle due regioni Lombardia e Veneto. Circa la metà di questi arriverà in Veneto. Questi soldi, però, non bastano. Solo per portare a termine le opere di primo livello previste 800 milioni per il Bellunese. Quindi, che fare? La risposta arriva dall’onorevole Roger De Menech, che sta seguendo da molto vicino la partita olimpica. “Oltre ai soldi dello Stato ci sono risorse aggiuntive alle quali guardare – spiega – e penso a Rfi (rete ferroviaria italiana) e Anas”. D’altra parte, c’è un esempio virtuoso in tal senso:l’elettrificazione dell’anello ferroviario Vittorio Veneto – Bellino – Feltre – Montebelluna. “Per quel progetto sono stati stanziati dapprima 130 milioni, poi saliti a 200 – spiega De Menech -. E si tratta interamente di fondi di Rfi. Una pratica andata a buon fine, che permetterà a fine 2020 di vedere arrivare i treni elettrificati alla stazione di Belluno”. Ora però è il momento di guardare avanti. L’obiettivo, entro il 2026, è di elettrificare anche la ferrovia fino a Calalzo, in attesa che si compia poi l’agognato progetto del Treno delle Dolomiti, che annaspa tra l’indecisione dei sindaci. “Elettrificare il tratto Ponte nelle Alpi – Calalzo è indubbiamente più complicato e costoso –  ammette De Menech – perché si tratta di rettificare ampi tratti di tracciato e mettere a norma le gallerie. Ma il buon lavoro fatto nell’anello basso ci insegna che se c’è una visione chiara i soldi si trovano”. Certo, prima c’è però da mettere d’accordo il territorio. “Ma la concertazione – commenta De Menech – non può essere vista come una scusa per non fare, anzi deve essere un valore aggiunto. Poi è vero che è più facile mettere tutti d’accordo quando ci sono i soldi sul tavolo, ma alla base di tutto ci deve essere una visione. La Regione dice che i sindaci non si mettono d’accordo? Serve un ruolo da facilitatore: se la Regione non vuole o non può farlo, noi siamo pronti. Non è vero che non è possibile ragionare insieme. Abbiamo davanti l’esempio della variante alla Statale 51 Macchietto – Venas. Assieme all’allora ministro Delrio parlammo con i sindaci e alla fine il progetto fu abbandonato. Avrebbe tagliato fuori i centri abitati”. Il modello da seguire, invece, come detto, è quello dei vicini: “In Alto Adige si è deciso di potenziare l’esistente – spiega De Menech – con il raddoppio della linea ferroviaria che sale al Brennero. Una scelta precisa anche dal punto di vista della sostenibilità. I camion vengono caricati di notte sui treni a Verona e da lì salgono verso Austria e Germania. Allo stesso tempo si è deciso di migliorare la viabilità interna, collegandola adeguatamente alle grandi direttrici (come l’A22) già presenti”. La stessa cosa, in vista delle olimpiadi ma soprattutto dopo, per il Pd andrebbe fatto in provincia. “Una viabilità migliore deve servire ai turisti ma soprattutto ai residenti – aggiunge la segretaria provinciale Monica Lotto – quindi sì ai collegamenti intervallivi e da lì connessioni veloci e sicure verso A27, Valsugana e Pedemontana. Senza dimenticare l’importanza dei nostri passi dolomitici”. 

Un piano dettagliato che potrà vedere la luce con la Legge olimpica, in discussione in questi giorni in Parlamento, e che dovrebbe ricalcare quanto fatto già in vista dei mondiali di sci. 

Il piano olimpico

Opere già previste:
COLLEGAMENTO FRA STAZIONE FERROVIARIA DI MESTRE E L’AEROPORTO DI VENEZIA
ELETTRIFICAZIONE ANELLO FERROVIARIO CONEGLIANO-BELLUNO-FELTRE-MONTEBELLUNA
RINNOVO PRINCIPALI STAZIONI. PARCHEGGI SCAMBIATORI CALALZO E PONTE NELLE ALPI.

Opere da finanziare e realizzare entro il 2026:
ELETTRIFICAZIONE TRATTO PONTE NELLE ALPI-CALALZO.
PIANO STAZIONI OLIMPICHE.

Il futuro oltre le olimpiadi:
Progettare l’anello dolomitico ferroviario che collega Calalzo con Cortina e Bolzano e Feltre con la Valsugana e Trento.
STRADE
Collegare agevolmente l’uscita dell’autostrada A27 con le Dolomiti, quindi le Valli del Cadore, dell’Agordino e la Valbelluna fino a Feltre e il Trentino, connettere la viabilità provinciale con la Valsugana e la Pedemontana.

Opere già previste:
COLLEGAMENTO USCITA A27 CON CORTINA- PIANO MONDIALI 2021 SS51 ALEMAGNA:
Opere per 170 milioni già finanziate e in corso di realizzazione, variante tai, variante Valle, variante San Vito, variante 1 Cortina.
STRADA SS51 BIS ALEMAGNA- COMELICO:Opere di adeguamento già finanziate per 65 milioni, nuova galleria di Coltrondo già finanziata per 70 milioni

Opere da finanziare e realizzare entro il 2026:
COLLEGAMENTO USCITA A27 CON CORTINA: variante di longarone, completamento varianti Cortina, sistemazione abitati Borca, Vodo e Valle.
COLLEGAMENTO USCITA A27 CON IL COMELICO: sistemazione tratto Calalzo-Lozzo.
COLLEGAMENTO USCITA A27 CON AGORDINO: variante Cadola, variante Belluno-Mas,

sistemazione 203 agordina.
COLLEGAMENTO USCITA A27- PEDEMONTANA- VALSUGANA: variante Feltre da completare,
variante Busche, variante Lentiai, riqualificare SP 1 Mel e Lentiai
STRADE REGIONALI
PROGETTO COLLEGAMENTI DOLOMITICI: miglioramento in termini di sicurezza dei passi dolomitici che collegano la provincia di Belluno con Trento e Bolzano.

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