Non è stato l’anno di Vaia. Ma anche il 2019, a suo modo, è stato eccezionale. Per le temperature e per la pioggia. Tanto da risultare tra i più caldi e bagnati degli ultimi anni. Lo dice Arpav, che è andata a scartabellare tutto l’archivio prima di trovare altri 365 simili.
CALDO
Alla fine forse ha ragione Greta Thunberg. E chi dice che il riscaldamento globale non esiste, può buttare un occhio alle temperature del 2019. Che sono risultate mediamente 1°C superiori alla norma. «Molto simili a quelle del 2018, che già era stato uno degli anni più caldi da quando si effettuano le misurazioni sistematiche – sottolineano i meteorologi dell’Arpav -. In alcune località lo scarto dalla norma ha oltrepassato il valore di 1°C (fra 1,1°C e 1,3°C a Col Indes, Domegge, Forno di Zoldo, Sant’Antonio Tortal e Santo Stefano). Addirittura per Domegge e Forno di Zoldo il 2019 è risultato l’anno più caldo da quando esiste la rete meteo regionale, cioè dal 1985. Nel corso dell’anno solo i mesi di gennaio e maggio si sono dimostrati più freddi del normale».
PIOGGIA
Le anomalie del 2019 sono ben visibili anche nel pluviometro. Perché le precipitazioni totali annuali, mediamente fra 1.500 e 2.800 millimetri, sono state molto più abbondanti del normale, «con esuberi compresi fra 500 e 1.000 millimetri – spiegano dall’Arpav -. La norma infatti è di 1.000-1.800 millimetri, a seconda delle zone».
Il mese più piovoso è stato novembre, seguito da aprile e maggio, i mesi più secchi sono stati gennaio, marzo e giugno. Anche la frequenza delle precipitazione è stata molto superiore alla media, con 10-20 giorni piovosi in più (114-143, a seconda delle zone, contro una media di 102-121).
EVENTI ECCEZIONALI
Mesi e mesi dopo, è facile dimenticarsi cos’è successo nel 2019. Eppure, ci sono stati alcuni episodi eccezionali. Cose da mandar fuori di testa il calendario. A conferma che “tempo, cul e siori, fa sempre quel che vol lori”.
Un esempio? La fase di caldo anomalo a fine febbraio, con massime di 22,8°C a Feltre, 18,9°C a Caprile, 17,5°C a Cortina e 14,9°C ad Arabba (alla fine, febbraio 2019 è risultato uno dei più miti di sempre). O il freddo pungente a maggio inoltrato, con record assoluto il giorno 7 (-10,9°C a Passo Cimabanche, -6,0°C ad Arabba e -3,1°C a Santo Stefano). Il metro di neve a quote collinari a fine aprile, seguito da altri fiocchi bianchi e altro mezzo metro di neve fresca il 5 maggio. Senza dimenticare l’ondata di calore eccezionale a fine giugno (con quasi 39°C a Forno di Zoldo e Feltre e punte quasi ovunque, montagna compresa, superiori ai 30°C). E il caldo stranissimo di fine ottobre, quando la colonnina di mercurio ha fatto segnare massime di 23,1°C a Feltre, 20,2°C in Cansiglio, 19,1°C a Malga Ciapela e 16,1°C a Passo Falzarego.