Pesca, domenica il via. «Si preannuncia un’ottima stagione»

Pesca, domenica il via. «Si preannuncia un’ottima stagione»

Lenze, ami, esche, stivaloni. Gli appassionati della pesca (sono tra i 5.000 e i 6.000 in provincia di Belluno) sono pronti da un pezzo. Come ogni anno, con l’avvicinarsi della primavera, riapre la stagione della pesca. L’appuntamento è per domenica prossima, 7 marzo.

Chiariamo subito: non si vedranno feste di inizio stagione e grandi mangiate in compagnia. Le regole contro l’epidemia non lo permettono. Ma si può dire che sia l’unico fastidio ad un’attività che invece appare ideale proprio in epoca covid: i pescatori, lungo l’asta dei fiumi sono naturalmente distanziati. E poi, come ricorda il consigliere provinciale delegato alla materia, Franco De Bon – «gli studi medici dimostrano come la pesca rilassi e riporti l’uomo ad un corretto rapporto con la natura». Insomma, un vero toccasana dal punto di vista psicologico. E anche ambientale. Sempre De Bon: «La pesca è un’attività importante perché garantisce la conservazione degli ecosistemi fluviali. Si tratta di una pratica regolata, che va a vantaggio anche delle amministrazioni locali».

E poi c’è il turismo. Che grazie alla grande biodiversità dei circa 1.900 km di corsi d’acqua bellunesi attira turisti da ogni parte d’Italia e non solo. Come ricorda Filippo Sitran, a capo dei 12 consorzi di bacino bellunesi, ogni anno sono circa 100mila le presenze pescoturistiche nel nostro territorio.

Le competenze del settore sono tornate in carico alla Provincia nel 2018, in attuazione della legge regionale numero 30. Da sempre, invece, tra le Dolomiti la gestione è una sinergia perfetta tra pubblico e privato. Si fonda sulla collaborazione con i 12 Bacini di pesca, che hanno in concessione tutte le acque. Per pescare, oltre alla licenza, bisogna avere un permesso. Massimo controllo, quindi. E collaborazione nella cura della risorsa acquatica.

Insomma, tutto e pronto e il morale è alto. Come spiega Loris Pasa, che segue la pesca a Palazzo Piloni, «Dopo un periodo di transizione e incertezza normativa e amministrativa, quest’anno ci sono tutte le condizioni per un’ottima stagione». Tanto che è stato ristampato, dopo parecchi anni di stop, il libro “Pescare”, un’agile guida per i pescatori, con gli adeguamenti normativi e tutto ciò che occorre sapere.

Il 2021 sarà un anno di ripartenza. «Il settore ha molto sofferto – commenta Sitran -. Scontiamo ancora le conseguenze di Vaia, che nel 2018 aveva portato alla scomparsa di buona parte della fauna ittica.  Avevamo fatto delle rilevazioni in Agordino, sul bacino del Boite, sul Lago di Centro Cadore: era scomparsa fino al 90% della fauna ittica. Lungo il Cordevole avevamo rilevato forse 20 trote. Il Piave, dal Centro Cadore a Busche era messo male, si era salvato il Feltrino e il Cismon».I necessari lavori per le arginature non hanno agevolato il ripristino e si attende ancora dalla Regione un piano per il ristoro.

Per il futuro la Provincia punta anche a reintrodurre la pesca della trota marmorata. La richiesta di inserimento nella Carta ittica regionale è già stata inoltrata. Per Franco De Bon si può fare: «Sappiamo gestirla, abbiamo fatto degli investimenti per mettere a norma gli impianti ittiogenici. Quello di Bolzano Bellunese è pronto, mancano solo le opere di adduzione dell’acqua. Per quello di Tomo andrà rifatta l’opera di presa. In questi centri abbiamo definito il genotipo della Marmorata del Piave, che è diversa da quella dell’Adige e del Brenta. Ora stiamo arrivando ad avere una produzione di purezza di questo genotipo. Che, per dire, perfino Veneto Agricoltura, l’ente regionale, ci ha chiesto, per poterla introdurre nel resto del corso del Piave». «Naturalmente non punteremo ad un’apertura indiscriminata – si accoda Sitran – ma ad una cattura contingentata, con monitoraggi e la formazione dei pescatori. È dimostrato che dove la specie è gestita, viene seguita, curata e rimane. Dove invece la specie perde di interesse alieutico, si rischia che non venga più monitorata e si va a perdere il lavoro fatto».

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