Per la messa no, per i centri parrocchiali sì: come funziona il Green Pass in chiesa?

Per la messa no, per i centri parrocchiali sì: come funziona il Green Pass in chiesa?

Per andare a messa non serve il Green Pass. Per entrare ai centri parrocchiali invece sì. Il certificato verde “debutta” anche in chiesa. E la diocesi ha già provveduto a informare le parrocchie e i sacerdoti: saranno loro, infatti, a doversi occupare – tra una benedizione e l’altra – del controllo.

La nota del vicario generale don Graziano Dalla Caneva è inserita in una lettera di martedì scorso (3 agosto). Contiene né più né meno quanto stabilito dalla Conferenza episcopale italiana.

«Non è necessario chiedere o esibire la certificazione del green pass per celebrazioni e momenti di preghiera; riunioni dei consigli parrocchiali; catechismo e incontri di catechesi per giovani e adulti; prove del coro e servizio del coro durante le celebrazioni; incontri del clero; pranzi del clero; apertura dell’oratorio alla libera frequentazione; oratorio estivo; dopo scuola; concessione di spazi per assemblee condominiali» si legge nella nota di don Dalla Caneva. «La verifica del certificato vaccinale è obbligatoria per l’ingresso ai centri culturali, sociali e ricreativi (a esempio: centro anziani, centro culturale parrocchiale); proiezioni, spettacoli teatrali, concerti (sia al chiuso che all’aperto); convegni, congressi, presentazione libri; accesso a musei, archivi, biblioteche e luoghi della cultura; somministrazione di cibo (come nelle feste parrocchiali o sagre, eccetera; non per i centri estivi)».

Alla lettera del vicario sono allegate alcune istruzioni per la verifica del Green Pass e un modulo che parroci e rettori di chiese possono far firmare a chi chiede chiese o ambienti parrocchiali per attività di ogni tipo. Nella stessa lettera si raccomanda di non derogare per nessun motivo a quanto stabilito dal protocollo nazionale per le celebrazioni liturgiche. 

«Quanto alle processioni o altre situazioni particolari, come i cortei funebri, tenendo conto di quanto indicato dalla nota Cei, si invita fortemente, per una maggior sicurezza, a un confronto diretto con le autorità locali (sindaco ed eventualmente la Prefettura), per una maggiore tutela delle parrocchie e dei partecipanti» continua la lettera. Che raccomanda attenzione massima anche per campeggi parrocchiali e grest: «Si raccomanda vivamente, per attività residenziali e che prevedono il pernottamento o per attività con particolare “rischio” (sport di contatto, gite o pellegrinaggi in pullman), che nelle 48 ore prima della partenza o dello svolgimento sia effettuato da tutti, anche dai vaccinati, il tampone, al fine di intercettare eventuali soggetti positivi che potrebbero determinare l’insorgenza di un focolaio, con conseguenze rilevanti, oltre che per la salute individuale e collettiva, anche sull’organizzazione delle attività stesse». 

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