Vietate le uova fresche nella casetta in legno: «La burocrazia ha detto no»

Vietate le uova fresche nella casetta in legno: «La burocrazia ha detto no»

La loro filosofia, lavorativa e di vita, è già nel nome: “Terra umana”. Di che cosa si tratta? Di una fattoria didattica e sociale: ha sede a Sois. E si pone due obiettivi: uno è legato all’inserimento nella società di persone con difficoltà. L’altro strizza l’occhio alla produzione di verdure e uova fresche. Già le uova. Il titolare ha avuto una brillante idea: ha fissato una casetta a Cavarzano, in via Pagani Cesa, e ogni la mattina la riempie con le uova raccolte la sera precedente. La casetta non ha lucchetti o sistemi di sicurezza: «Basta mettere i soldini all’interno (0,50). Ci fidiamo». 

E invece il lucchetto è arrivato davvero: la casetta deve rimanere chiusa. Le uova non possono essere vendute. Di chi è la colpa? Della burocrazia. In questo senso, i titolari hanno espresso tutta la loro amarezza in un post pubblicato sulla pagina Facebook della fattoria didattica: «La burocrazia ha detto di “no”, perché qualcuno potrebbe iniettarci l’arsenico (dentro un uovo).

Ha detto no a una casetta di legno da cui potevi prendere uova fresche prodotte da galline libere in 4 ettari di terra e lasciare i soldini, sulla fiducia.

Ha detto no a qualcosa che ha avuto 200mila visualizzazioni e 150 condivisioni. 

Qualcosa che ci permetteva di arrivare a ben 300 euro lordi al mese (nulla per voi, ma molti per una piccola realtà agricola) permettendoci di pagare alcune spese aziendali.

Non ce l’abbiamo con il funzionario disponibile, zelante, ligio, normativo, corretto e rispettoso verso la norma inerente i distributori automatici. Ce l’abbiamo con quello che lui rappresenta: la burocrazia». 

Di fatto, la casetta va chiusa perché potrebbe nuocere a qualcuno: «E invece – concludono i titolari – le uova che comprerete in supermercato, prodotte in capannoni da 50mila animali ammassati e antibioticizzati. Desertifica, inquina le falde, produce Co2, crea batteri resistenti che infettano gli umani, uccide migliaia di galline dopo un solo anno di vita, massacra pulcini vivi di pochi giorni nel tritacarne. Ma quella è roba buona. Legale. Legittima». 

E il paradosso è servito. L’ennesimo di un Paese stritolato dal sistema burocratico. 

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