I Pronto soccorso di Agordo e Pieve di Cadore sono salvi, ma solo grazie all’esternalizzazione del servizio. È una vittoria di Pirro, quella dell’Ulss 1 Dolomiti. E l’ennesima dimostrazione che la carenza di medici è una dura realtà alla quale purtroppo ci dovremo abituare.
Per assicurare la continuità del servizio di Pronto Soccorso di Agordo e Pieve di Cadore e dell’Anestesia di Pieve di Cadore l’Ulss 1 Dolomiti ha dovuto avvalersi di una ditta per la copertura di alcuni turni. Tutte le procedure per assumere nuove figure o chiedere il supporto ad altre aziende sanitarie o a liberi professionisti, infatti, non hanno avuto esito.
Il servizio è stato così affidato alla Medical Service Sudtirol, che ha dato disponibilità per 9 turni per il Pronto Soccorso Pieve di Cadore e per 5 turni da 12 ore per quello di Agordo, per un costo complessivo di circa 80 mila euro.
Per quanto riguarda l’Anestesia di Pieve di Cadore, per garantire l’operatività della sala operatoria di Pieve e la guardia di anestesiologia, sono stati acquistati dalla ditta GAP, per 3 mesi, 93 turni di anestesia oltre a 40 turni di sala operatoria, per un costo complessivo di 301 mila euro.
La ricerca di medici, intanto, continua.