Niente soldi, il Comune taglia i fondi alle scuole paritarie

Niente soldi, il Comune taglia i fondi alle scuole paritarie

Tempi duri per le scuole paritarie di Belluno. L’ultima variazione di bilancio, approvata dalla maggioranza nel consiglio comunale di lunedì, ha tagliato i fondi. Gli 8 asili riceveranno 60mila euro, meno della metà rispetto ai 150mila euro stanziati negli ultimi anni. «Ci dispiace, ma questa è la disponibilità attuale», ha spiegato il vicesindaco e assessore al bilancio, Paolo Gamba. Colpa degli aumenti delle bollette di luce e riscaldamento, che hanno fagocitato in tutto circa 1,6 milioni di avanzo libero a disposizione ad inizio anno.

La riduzione dei contributi alle scuole paritarie ha naturalmente scatenato gli attacchi della minoranza, che accusa la giunta De Pellegrin di “Sapere solo fare tagli”, come ha detto nella seduta consiliare di lunedì l’ex sindaco, e capogruppo di InMovimento, Jacopo Massaro: «E’ una manovra che non possiamo accettare, perché ridurre a 60mila euro il contributo significa chiudere le scuole paritarie, creando caos ed enormi costi per le famiglie. La misura poi si aggiunge ad altre inaccettabili, come l’aumento di 150 euro al mese delle rette della casa di riposo o la riduzione delle risorse per le politiche educative. Tutte cose che noi avevamo tenuto in piedi per 10 anni».

La notizia dei tagli ha colto in parte impreparate le stesse scuole paritarie, già alle prese con l’aumento dei costi che rendono difficile far quadrare i conti. «Io l’ho saputo dai giornali – commenta amaramente Fulvio De Bon, referente per la scuole “Divina provvidenza”, che a Cusighe consta di un asilo e un nido integrato, per un totale di 78 bambini – e la cosa mi preoccupa davvero molto, perché le proiezioni di bilancio sono state fatte contando sullo “storico” dei contributi, contando quindi sulla quota che ogni anno ci arriva dal Comune. Se questa si riduce di oltre la metà è chiaro che diventa difficile far quadrare il bilancio. Va infatti tenuto conto del fatto che ad inizio anno scolastico è stato deliberato dal consiglio di amministrazione già un aumento mensile di 20 euro alle rette, proprio per far fronte ai maggiori costi. Mi auguro che nelle prossime manovre si possano trovare ulteriori fondi da destinare alle scuole paritarie. Altrimenti arriveranno tempi molto duri».

Più ottimista Igor Burlon, vicepresidente provinciale della Fism, l’associazione che rappresenta 7 scuole paritarie del capoluogo: «La notizia era nell’aria – spiega – perché il bilancio del Comune è in difficoltà. La cosa da un lato ci preoccupa un po’, perché quegli aiuti, tra l’altro previsti per legge, sono fondamentali per poter garantire i servizi. Ma va detto che nemmeno gli altri anni lo stanziamento avveniva in una volta sola, quanto per step successivi. Per cui non disperiamo. Abbiamo fiducia nel sindaco, che abbiamo incontrato un mese e mezzo fa assieme all’assessore al sociale. E’ stato un colloquio produttivo, il sindaco ha riconosciuto l’importanza del servizio che le scuole paritarie offrono a oltre 500 bambini della città».

Da parte sua l’assessore Gamba assicura che il Comune farà tutto il possibile per garantire il sostegno.

«In questo momento non possiamo fare altrimenti, a causa degli aumenti delle bollette, ma auspichiamo entro dicembre, se avanza qualcosa, di poter fare una variazione d’urgenza al bilancio per rimpinguare questo capitolo». Ma l’assessore lancia anche l’allarme in vista del prossimo anno: «Il bilancio 2023 parte già con un disavanzo di 2milioni e 500mila euro. E’ chiaro che in una situazione del genere dovremo fare delle scelte politiche molto importanti per decidere dove destinare i soldi».

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