Nasce l’ecomuseo dell’occhialeria bellunese

Nasce l’ecomuseo dell’occhialeria bellunese

Valorizzare il patrimonio industriale dell’occhialeria bellunese, promuovendo lo sviluppo del territorio e diversificando l’offerta turistica: questo l’obbiettivo di “Terre dell’Occhiale – Ecomuseo dell’occhialeria bellunese”, iniziativa presentata pochi giorni fa a Pieve di Cadore e che può contare su un contributo di 100mila euro da Fondazione Cariverona, oltre al cofinanziamento da parte del Museo dell’Occhiale, di Anfao (Associazione nazionale fabbricanti di articoli ottici), Confindustria Belluno Dolomiti ed Ebo (Ente bilaterale occhialeria). Al progetto collaborano anche l’Università di Padova e Certottica.

Obiettivo del progetto è quello di realizzare un ecomuseo dell’occhialeria bellunese, mettendo in rete i musei e i siti industriali del Cadore e dell’Agordino, per valorizzarne il patrimonio e attirare nuovi visitatori interessati al turismo industriale.

Quello del turismo industriale è un settore che solo in Italia muove quasi 900mila visitatori all’anno per un giro di affari di 25 milioni di euro; in Europa i numeri crescono, toccando i 146 milioni di visitatori per 9 miliardi di euro annui di valore. A questi numeri, si aggiungono quelli del turismo montano, che in Veneto fanno registrare 1,1 milioni di arrivi e 4,3 milioni di presenze ogni anno.

Alla rete “fisica” dei musei – in fase di costruzione e alla quale si sta lavorando con l’obiettivo di includere realtà come il Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore, il Museo dell’Ottica di Agordo, la Galleria Safilo, il Sentiero del Valore di Alpago, oltre ad alcune siti di fabbriche storiche o ancora attive –, si affiancherà un Museo digitale diffuso dell’occhiale che attraverso strumenti multimediali e le più moderne tecnologie (dalla geo-localizzazione alla realtà aumentata) permetterà di conoscere protagonisti e prodotti dell’occhialeria bellunese.

«Vogliamo coinvolgere tutte le realtà bellunesi legate alla storia dell’occhiale, dai musei ai siti industriali – spiega la direttrice del Museo dell’Occhiale Daniela Zambelli –. L’idea è anche di creare una rete tra le imprese del settore per trasformare questa ricchezza in una realtà di turismo sostenibile. Il progetto durerà due anni, abbiamo già iniziato le attività con una ricerca sul territorio e una mappatura dei siti; vogliamo fare in modo che il mondo dell’occhiale diventi una realtà attrattiva e visitabile».

«L’occhialeria ha significato la comparsa della moderna industria nel Bellunese – sottolinea Giovanni Luigi Fontana, storico dell’economia dell’Università di Padova –: si è radicato qui in Cadore, sulla scia delle prima attività e migrazioni dei Frescura e dei Tabacchi,  un complesso di aziende che sono germinate una dall’altra e con una forte espansione nella seconda metà del ‘900, portando questo distretto capofila del Made in Italy a diventare leader mondiale con 500 imprese e 15mila occupati».

«Il progetto tende a valorizzare l’immenso patrimonio industriale di quest’area, un distretto di punta della moda italiana. Lo vuole fare anche in un’ottica di attrazione culturale e turistica che possa fare da volano di sviluppo per il territorio – aggiunge Marco Giampieretti, presidente di Impact, spin-off dell’Università degli Studi di Padova –. Ci sono già realtà importanti: l’obiettivo dell’ecomuseo è collegarle e metterle a sistema, attraverso anche le moderne tecnologie».

Importante per la realizzazione del progetto è il finanziamento giunto da Fondazione Cariverona attraverso il bando “Nuovo Sviluppo”, costruito per le aree interne e marginali del territorio di competenza della Fondazione.

© Copyright – I testi pubblicati dalla redazione su newsinquota.it, ove non indicato diversamente, sono di proprietà della redazione del giornale e non è consentita in alcun modo la ripubblicazione e ridistribuzione se non autorizzata dal Direttore Responsabile.

TAG
CONDIVIDI
Articoli correlati
© 2023 NIQ Multimedia s.r.l.s. – C.F. e P.IVA: 01233140258
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Belluno n. 4/2019
Web Agency: A3 Soluzioni Informatiche
Made by: Larin
News In Quota
Torna in alto