Il messaggio è chiaro: il rischio zero in montagna non esiste, ed è solo attraverso la conoscenza, la prudenza e la preparazione che si può vivere questo ambiente in modo autentico, consapevole e responsabile. È questo il punto di partenza da cui parte il progetto “Montagna consapevole”, presentato ieri (13 maggio) a Palazzo Piloni e che mette insieme, con il coordinamento della Fondazione DMO Dolomiti bellunesi, Provincia, Ulss 1 Dolomiti, Fondazione Dolomiti Unesco, Soccorso alpino, guide alpine e rifugiati. Un’iniziativa che nasce all’interno della Rete per la promozione del turismo sostenibile della Fondazione Dolomiti UNESCO coordinata dalla Provincia di Belluno e che è rivolta a tutti coloro che frequentano la montagna, con l’obiettivo di promuovere una cultura della responsabilità, della responsabilità e della preparazione.
La prima parte del progetto ha già preso forma all’interno del portale ufficiale di promozione turistica visitdolomitibellunesi.com, che ospita un decalogo di buone pratiche – raggiungibile da ogni pagina del sito – valido tutto l’anno, con due aree tematiche – una per l’estate e una per l’inverno – che approfondiscono i principali aspetti della frequentazione consapevole: dalla lettura dei bollettini meteo e valanghe alla scelta dell’attrezzatura corretta, dalla conoscenza dei propri limiti, all’importanza di rivolgersi a professionisti certificati, come guide alpine e accompagnatori di media montagna. Tutti i contenuti, chiari e accessibili, sono disponibili in tre lingue, per raggiungere il pubblico sia nazionale sia internazionale.
«Questo progetto – commenta il presidente della Provincia, Roberto Padrin – nasce da un’idea semplice ma fondamentale: promuovere un approccio prudente e rispettoso alla montagna, tutelando chi la frequenta e valorizzando il territorio. Un obiettivo che possiamo raggiungere solo grazie alla sinergia tra tutti gli attori coinvolti, che hanno messo a disposizione competenze, esperienza e visione comune. Questa collaborazione è il vero punto di forza dell’iniziativa: mettere insieme istituzioni, associazioni, professionisti e comunità per costruire una montagna più accogliente e consapevole. Solo così possiamo trasmettere a chi la visita il valore autentico delle nostre Dolomiti, patrimonio naturale ma anche umano, da vivere con responsabilità».
A rafforzare questo messaggio interviene Valentina Colleselli, direttrice della Fondazione DMO Dolomiti Bellunesi, che evidenzia il ruolo chiave della comunicazione turistica: «La DMO racconta e promuove la montagna come un luogo di straordinaria bellezza e libertà, ma è necessario conoscerla per viverla davvero. Montagna Consapevole invita dunque tutti coloro che scelgono le Dolomiti Bellunesi a fare una riflessione. Che sia estate o inverno, la preparazione, la prudenza e l’ascolto dell’ambiente sono fondamentali per muoversi. Abbiamo voluto dedicare una parte essenziale del nostro sito a questo messaggio, perché la vacanza in montagna non si limiti a un’esperienza estetica, ma diventi anche consapevole. Solo così si torna a casa con ciò che davvero conta: bei ricordi, emozioni autentiche e nessun rimpianto. La montagna ci accoglie, ma chiede rispetto. Noi siamo qui per ricordarlo».
Sul legame tra salute e consapevolezza si sofferma invece Sandro Cinquetti, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’ULSS 1 Dolomiti, che osserva: «Chi vive, anche per un breve periodo di vacanza, in montagna, conosce e sperimenta i benefici di salute che derivano dallo stare a contatto con un contesto ambientale e sociale straordinario. La montagna però, se affrontata senza consapevolezza e senza preparazione, è potenzialmente “rischiosa”, specie per alcune attività “estreme”. E’ richiesto quindi un impegno personale di quanti giungono nel nostro territorio, ed un impegno educativo delle istituzioni per far sì che “Montagna e Salute” si configuri come un binomio di piena evidenza».