Una sola tappa, con mascherina indosso e distanza di sicurezza. Perché l’esame di maturità si fa in presenza. Niente computer, niente online e videoconferenza: parola di Lucia Azzolina. In pratica, la modalità “no esame farsa” si risolve tutta qui. A partire dal 17 giugno, un mercoledì. È questa la data ufficiale. Tutto il resto sarà ufficializzato la prossima settimana, con un’apposita ordinanza ministeriale. Ma si sa già una cosa: la maturità si risolverà nel colloquio.
Solo orale, dunque. Con una revisione drastica dei punteggi: sale a 60 la somma dei punti del triennio, mentre per l’esame in sé ci sono a disposizione 40 punti. I maturandi (oltre 1.500 quelli bellunesi) si troveranno davanti i loro insegnanti, più un presidente esterno che completerà la commissione. Il livello di tensione si abbassa, di fronte a visi noti. Anche se i volti saranno parzialmente coperti: tutti con la mascherina, prof e candidato; non è possibile fare diversamente. Come non sarà possibile esaminare più di cinque candidati al giorno, numero in linea con gli orali di una maturità “normale”. Il colloquio prenderà le mosse da un argomento a piacere, scelto dallo studente. Poi spazio alle domande multidisciplinari, concentrate soprattutto sulla parte di programma svolta fino al lockdown. Pare però che una parte possa essere riservata a Alternanza Scuola Lavoro e Cittadinanza e Costituzione.