Lutto nel mondo della cultura, è morto Eugenio Padovan

Lutto nel mondo della cultura, è morto Eugenio Padovan

Gli occhi gli si accendevano, quando parlava dei ritrovamenti archeologici. E da anni battagliava per garantire quella specificità della provincia montana che vedeva prima di tutto in ottica culturale. Eugenio Padovan è mancato improvvisamente ieri (24 novembre). La notizia ha sorpreso tutti. E in pochi minuti sono arrivati messaggi di cordoglio da diverse parti della provincia.

Del resto, Padovan (77 anni) era molto conosciuto. Aveva lavorato come funzionario della Soprintendenza e poi aveva continuato a coltivare le sue passioni, la storia e l’archeologia, partecipando in prima persona a scavi e campagne di sondaggio archeologico.

Era stato anche segretario provinciale della Uil e negli ultimi tempi seguiva da vicino serate ed eventi culturali. L’ultimo avrebbe dovuto tenerlo proprio lui, questa sera (25 novembre). In Alpago, sua terra d’origine, era atteso per la rassegna da lui curata sull’archeologia. Rassegna che questa sera avrebbe parlato della situla di Bologna, un reperto antico simile a quello ritrovato a Pian della Gnela, nella conca alpagota.

«È una grande perdita per l’Alpago» dice il sindaco, Alberto Peterle. «Eugenio Padovan era da anni impegnato per la valorizzazione dei nostri reperti archeologici».

«Perdiamo un uomo appassionato, tenace, profondamente innamorato del territorio in cui viveva tanto da animarsi nelle discussioni che riguardavano il futuro del Bellunese» ricorda il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, in una nota di cordoglio. «Padovan era un attento conoscitore della storia e un raffinato esperto di archeologia. Ha sempre cercato di unire in un legame proficuo per le comunità bellunesi la passione culturale con le esigenze di sviluppo dei territori. E anche di recente mi ero incontrato con lui, a seguito di alcuni ritrovamenti a Castellavazzo, per cercare di capire cosa farne e come valorizzarli. Da parte mia e dell’intero consiglio provinciale, un abbraccio alla sua famiglia e alle tante persone che hanno potuto apprezzare le sue doti di uomo e di professionista». 

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