Longarone capitale mondiale del gelato. «Faremo una legge nazionale di tutela del prodotto artigiano»

Longarone capitale mondiale del gelato. «Faremo una legge nazionale di tutela del prodotto artigiano»

«Solo i pessimisti non fanno fortuna». Luca Zaia cita il suo ultimo libro per parlare dei gelatieri. E in effetti, i pionieri che hanno lasciato il Cadore e lo Zoldano per andare in Germania e in giro per il mondo a fare gelati non erano certo pessimisti. Hanno fatto fortuna e i loro figli, i nipoti e i discendenti continuano a portare avanti storie di successo nel segno del made in Belluno. Non è un caso che da 62 anni si diano appuntamento a Longarone per la Mig, la Mostra internazionale del gelato artigianale. E non è un caso che proprio la Mig, aperta ieri (27 novembre), sia il trampolino di lancio per la legge nazionale di tutela del gelato.

Lo hanno annunciato subito dopo il taglio del nastro della mostra, a Longarone Fiere, il governatore Zaia, il presidente della Provincia Roberto Padrin, e il senatore Luca De Carlo, presidente della commissione parlamentare Agricoltura, Turismo, Commercio e Industria.

«Ci siamo trovati poco prima della Mig per riprendere in mano l’idea di una legge nazionale, che promuova e tuteli questo grande prodotto del made in Italy e del made in Belluno» dice Padrin. «Dovrà essere una legge utile, condivisa dalla filiera. E la Mig dovrà essere al centro, perché è stata per decenni l’incubatore di tanti gelatieri nel mondo» aggiunge De Carlo. «Oggi il problema è quello dei costi energetici, e va fermato per scavallare al più presto le difficoltà di imprese e famiglie. Fatto ciò, ci dedicheremo alla legge sul gelato».

Se due indizi non bastano per fare una prova, ci sono anche le parole di Zaia, che subito dopo il taglio del nastro della Mig si è divertito tra gli stand, grembiule da gelatiere, a distribuire coni e coppette. «Oggi i gelatieri sono le nostre antenne nel mondo. Ma serve una vera tutela del nostro gelato» ha detto il governatore del Veneto. «Di Italian ice cream ce n’è uno solo e va tutelato. Longarone rimane la capitale mondiale del gelato artigianale, perché qui c’è un’altissima specializzazione». Non per niente l’Artglace (la Confederation des associations des artisans glaciers de la Communauté Européenne) ha spostato la sede da Parigi a Longarone Fiere. In virtù della Mig, che ieri sembrava tornata ai fasti di un tempo, con i padiglioni gremiti e un entusiasmo da pre-Covid.

«Siamo qui un po’ ammaccati, il periodo è difficile, ma siamo qui per due ragioni. La prima è la storia straordinaria di Mig e del gelato artigianale, fatto di grandi gelatieri che hanno portato questo prodotto nel mondo. La seconda è il sistema di relazioni personali, aziendali, istituzionali e affettive che si vive alla Mig. Un autentico patrimonio da preservare» ha detto il neo presidente di Longarone Fiere, Michele Dal Farra. «Se volete un piccolo esempio, eccolo. Ieri si è presentato in ufficio un signore con 10 cartoni per lo staff. Erano ricolmi di casse di radicchio di Treviso. Perché ce li ha portati? Mi ha raccontato che suo padre aveva fondato un’azienda e lui veniva qui, da piccolo a mangiare il gelato, come un momento magico. Ecco, questo è il patrimonio della Mig, fatto di persone e grandi gelatieri a cui abbiamo chiesto tanto per superare le difficoltà degli ultimi anni. Ora è giusto restituire qualcosa a queste persone. Dobbiamo scrivere il futuro, non solo orientarci su una retorica passatista». E il futuro è ancora nel segno del gelato artigianale.

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