Nonostante abbia ottenuto il via libera (con prescrizioni) dalla Soprintendenza per i beni culturali, il progetto “Stacco” (che al suo interno prevede anche il collegamento sciistico tra Padola di Comelico e la Val Pusteria) non piace a Italia Nostra, Lipu e Mountain Wilderness, che in una lettera esprimono la loro contrarietà.

«Pur apprezzando l’inserimento di aspetti culturali, che valorizzano i luoghi da un punto di vista storico» le associazioni ambientaliste denunciano che «Il progetto rimane altamente impattante sull’ambiente per diversi motivi». In particolare «E’ in totale contrasto con la lotta ai cambiamenti climatici. L’industria dello sci è energivora, soprattutto a bassa quota, al di là di tutte le mitigazioni che si possono implementare».

Lo dimostrano i numeri, citati da Italia Nostra, Lipu e Mountain Wilderness: «Per innevare un ettaro di pista occorrono circa 700 kWh di energia; a questo bisogna sommare il consumo energetico dei mezzi battipista, pari in media a 15 litri di gasolio per ogni ettaro. Il mantenimento del collegamento per una stagione è equivalente al consumo medio annuale di circa 300 famiglie di 4 persone». Senza contare il consumo degli impianti di risalita, l’acqua utilizzata per l’innevamento artificiale e le emissioni di CO2. Tutti fattori che accelerano il cambiamento climatico.

Da qui l’appello alle amministrazioni a «Ripensare a questo progetto nella responsabilità verso il nostro pianeta e verso le generazioni future».

(in foto una delle manifestazioni a favore del collegamento sciistico)