Giù i vincoli, Confindustria accelera sul Comelico: «Il collegamento sciistico subito» 

Giù i vincoli, Confindustria accelera sul Comelico: «Il collegamento sciistico subito» 

«È una pronuncia importante, una boccata d’ossigeno per la nostra montagna. Ora occorre procedere speditamente con il collegamento sciistico tra il Comelico e la Val Pusteria. Non c’è più tempo da perdere». Ad affermarlo è Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, in merito alla sentenza del Tar che ha rigettato gli ulteriori vincoli paesaggistici su Auronzo e Comelico disposti con decreto ministeriale del 5 dicembre 2019.

«Il Comelico ha diritto di crescere e svilupparsi al pari delle aree vicine dell’Alto Adige e dell’Austria. È finalmente prevalso il buon senso. Da presidente dell’associazione degli industriali e da bellunese originaria del Comelico, mi auguro davvero che non ci siano più intoppi burocratici e attacchi esterni. Chi vive e lavora in montagna è il primo garante delle terre alte, il vero custode dello straordinario patrimonio dolomitico».

Berton non solo accelera sulla realizzazione del collegamento sciistico. Ma serra la file: «Dobbiamo continuare a navigare nella stessa direzione tutti insieme, società civile, impresa, parti sociali, amministrazioni locali».

Sulla questione interviene anche Vivaio Dolomiti, che pungola gli ambientalisti da salotto: «Pur essendo fra i primi oppositori dei vincoli in Cadore e Comelico, lasciamo a tutti bearsi per la sentenza del Tar, a noi interessano gli obiettivi non i meriti» sostiene il gruppo di Gianni Pastella. «Ma urge una precisazione vista la possibile impugnazione del provvedimento al Consiglio di Stato da parte delle associazioni ambientaliste. Ci spieghino questi paladini dell’ambiente perché tanta foga per martoriare un territorio già in grande difficoltà socio economica e nessuna presa di posizione contro Terna, che proprio in questi giorni ha ricevuto l’autorizzazione per costruire nuovi tralicci – al posto dei precedenti – proprio in Comelico. Da anni in conflitto per l’impatto paesaggistico del collegamento sciistico verso la Pusteria che porterebbe indotto economico e voluto con forza da tutti gli abitanti delle valli cadorine e comeliane, e nessuna parola su una linea di altissima tensione il triplo più alta di un impianto sciistico e con una fascia di disboscamento molto più grande di qualsiasi pista da sci. Linea che non serve ai territori, li attraversa per beneficio dell’intero Paese e che potrebbe essere interrata come fatto fra il passo Resia e la Svizzera».

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