«L’Imu ai pensionati all’estero? Scelta scellerata del Governo, daremo battaglia»

«L’Imu ai pensionati all’estero? Scelta scellerata del Governo, daremo battaglia»

 

I pensionati all’estero, iscritti all’Aire, dovranno pagare l’Imu sulla prima casa. E l’esenzione? Cancellata dalla Legge di Bilancio 2020. Con buona pace delle decine di migliaia di emigranti, vittime degli effetti collaterali della nuova Imu: la tassa unica sulla casa che, dall’anno in corso, cancella la Iuc, portando all’abolizione della Tasi. E annullando l’assimilazione a prima casa dell’unità immobiliare posseduta dagli italiani con pensioni estere.

Ma il presidente dell’Associazione bellunesi nel mondo, Oscar De Bona, non ci sta. E attacca: «Decisione scellerata del Governo, siamo costernati. Dal 2015, la prima casa posseduta da cittadini italiani residenti all’estero e titolari di una pensione nel Paese di residenza, era esonerata dal pagamento dell’Imu e sugli stessi immobili la Tasi era applicata per due terzi, così come la Tari». L’esonero si applicava, fino al 2019, a patto che la casa non fosse affittata e non concessa in comodato d’uso.

«L’esenzione è stata una battaglia condotta assieme all’Unaie (Unione nazionale delle associazioni degli immigrati e degli emigrati, ndr). E vinta a metà perché il nostro obiettivo era di farla applicare anche agli iscritti Aire ancora in età lavorativa». La Legge di Bilancio, nel riformare il pacchetto di tasse sulla casa, ha però cancellato l’agevolazione: «Tutto ciò avrà delle gravi conseguenze perché molti nostri emigranti di certo metteranno in vendita le case e non verranno più in Italia. Ma il Governo non ha pensato all’indotto che i nostri emigranti portano ai comuni quando rientrano in Italia per le vacanze? Un’entrata economica che supera di sicuro la tassa richiesta».

L’Abm darà battaglia e coinvolgerà i parlamentari bellunesi, quelli eletti all’estero e la stessa Unaie: «Questo è il modo di ringraziare e ricordare quanto fatto dagli emigranti? Molte delle case presenti nel nostro territorio – conclude De Bona – sono state costruite proprio da chi è stato costretto ad andare all’estero».

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