Lettera aperta sulla sanità: «Potenziare i servizi territoriali»

Lettera aperta sulla sanità: «Potenziare i servizi territoriali»

Potenziare la medicina territoriale, per combattere le “nuove epidemie” legate all’invecchiamento costante della popolazione. E’ il sunto della “lettera aperta” presentata ieri dalle principali associazioni feltrine del Terzo settore: Mano Amica, Filo di Arianna, Famiglia Feltrina, Lions club Feltre e “Castello Alboino” e Leo club Feltre.

Faronato snocciola un paio di numeri: «Negli ultimi vent’anni nel Bellunese abbiamo perso 11mila residenti, il 5%, gli over 65 sono passati dal 21% al 27% del totale e l’indice di vecchiaia (il rapporto tra anziani e giovani) è esploso da 170 a 248».

Un territorio fragile, per il quale vanno elaborati nuovi modelli organizzativi per rispondere alle nuove e sempre maggiori esigenze del territorio. «C’è la necessità di assistere a domicilio un sempre maggior numero di anziani – prosegue Faronato – spesso con problemi legati al decadimento cognitivo, all’interno di famiglie dove ci sono sempre meno forze a disposizione, a causa dello spopolamento».

Quindi, che fare? Il tema è uno: potenziare la medicina territoriale. «Vanno benissimo gli investimenti negli ospedali e nelle tecnologie – spiegano i rappresentanti delle associazioni feltrine – ma questo da solo non basta. Vanno coinvolti maggiormente nella rete assistenziale i medici di base. Bisogna investire in un approccio comunitario, sviluppando team di lavoro multiprofessionali. E va garantita la continuità assistenziale, elemento fondamentale nella qualità dei processi di cura delle malattie neuro-degenerative».

Una preoccupazione riguarda l’utilizzo dei fondi che arriveranno con il Pnrr:

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