Nuova luce sulla montagna. Da una parte la legge quadro che sta prendendo forma. Dall’altra, la manovra di bilancio che sembra lasciare qualcosa di più delle briciole alle amministrazioni locali.
«Non possiamo che accogliere con favore i segnali arrivati in questi ultimi giorni dal governo e dai suoi ministri – commenta il sindaco di Seren del Grappa Dario Scopel -. Indicazioni positive arrivano anzitutto dalla bozza della nuova legge quadro sulla montagna, annunciata dalla ministra per gli Affari Regionali e le Autonomie Mariastella Gelmini. Il ruolo dato nel nuovo testo normativo agli organismi istituzionali periferici, e in particolar modo ai Comuni, dimostra l’importanza delle amministrazioni locali quali snodi qualificati e insostituibili per lo sviluppo dei territori».
Un provvedimento, la nuova legge quadro sulla montagna, che il governo sta volutamente conducendo in parallelo al cammino della manovra di bilancio dalla quale sembrano emergere indicazioni interessanti per le aree di montagna.
«Non è solo una questione di fondi e di risorse – continua Scopel -. Per i piccoli Comuni come il mio gli aumenti dell’indennità di carica saranno decisamente contenuti, a differenza dei grandi centri urbani e dei capoluoghi, ma cogliamo ugualmente in maniera positiva il segnale che arriva da Roma. Ci fu un tempo, nemmeno molto lontano, in cui qualcuno voleva vedere nei Comuni, soprattutto più piccoli, quasi un ostacolo al buon funzionamento della macchina pubblica, oltre che – addirittura – degli inutili centri di costo. Le vicende anche più recenti, legate ad esempio alle emergenze meteorologiche e alla gestione della pandemia da Covid-19, hanno invece dimostrato una volta di più quanto sia preziosa e insostituibile la presenza dei Comuni nei singoli territori, a stretto contatto con la popolazione e le sue esigenze. Il futuro delle comunità locali, specialmente di montagna, è legato a doppio filo con quello di chi si fa carico di gestire la cosa pubblica e di dare risposte alle persone: finalmente qualcuno sembra averne preso atto».
