“I bucaneve nascono tra l’ultimo brivido dell’inverno e il primo bacio della primavera”

Domenico Stuparich 

Ed è proprio così: questo fiore ha il coraggio di spuntare per primo, premendo con forza in una terra ancora ghiacciata.

Lacrima di latte, di neve o semplicemente Bucaneve, è chiamato anche la Bella signora di febbraio. 

In epoca cristiana, le giovani ragazze donavano il fiore alla Vergine Maria, nel giorno della Candelora. E secondo un’antica tradizione monacale, il fiore fu portato da Maria al tempio quando presentò Gesù. 

Ma volete saperne di più?

Si racconta che il bucaneve sia anche il fiore dell’amore. In tempi lontani c’era un modo per fare breccia nel cuore della ragazza amata. La storia narra che i giovani innamorati dovessero recarsi all’alba a raccogliere un mazzolino di bucaneve, ancora pieni brina, per poi gettarli in un ruscello.

Se il mazzolino arrivava all’amata galleggiando in quelle acque, di sicuro il messaggio sarebbe stato ricambiato. Se invece si fosse fermato in qualche ansa del fiume, purtroppo quell’amore era destinato a finire ancor prima di cominciare.

Un’altra leggenda dolcissima riguarda Eva, cacciata dal Paradiso terrestre, perché scoprì di non poter avere figli. Eva se ne stava al buio e al freddo, stremata e senza nulla da mangiare. Nell’Eden non sbocciava più alcun fiore: così l’angelo, per consolarla, si sedette accanto a lei e raccolse un fiocco di neve. Soffiò sopra a quel fiocco leggero, ne prese un altro e poi un altro ancora. Piano, piano si trasformarono in piccoli boccioli, che l’angelo fece cadere a terra. E fiorirono dal manto bianco. 

I bucaneve, simbolo di speranza e vita nuova. 

Vi aspettiamo alla prossima!