Din don, din don, din don,
din don, din don, din don.
Titoc titoc, titoc titoc, l’è ‘l mus de San Nicolò…
Così cantavano i Belumat ed è così che ogni anno la magia si rinnova: tutti a letto presto perché il “vecchio” arriva preceduto dal suono dei campanelli.
Il Santo è molto sentito nella nostra provincia: un tempo, forse, era l’unica occasione per i bimbi di ricevere qualche regalino. Nel Bellunese, come in altre zone dell’ex Impero Austro Ungarico, la tradizione vuole che porti doni, mandarini e dolci. Doni che i più piccoli trovano al loro risveglio proprio il giorno 6 dicembre.
Certo, la letterina era un modo per sognare in grande, anche se l’unica cosa possibile oltre alla frutta secca, erano un paio di guanti o un paio di calzini.
La letterina finiva sempre con una frase che la canzone dei Belumat ricorda: «Se non puoi, portami quello che vuoi!».
Un Santo amato a tal punto che la sua tradizione non si è persa, anzi, è viva: nelle case w nelle scuole.
Il Santo infreddolito e vecchio arriva ogni anno accompagnato dal suo asinello: sulla tovaglia un piattino con un mandarino e un bicchiere di vino. Rovesciato sbadatamente, è il segno che San Nicolò è passato di là.
Quanta magie e quante leggende. Una di queste racconta che, a Bari, San Nicola riempiva la sua barca di frutta secca e dolci e attraversava il mare in burrasca per portare un sorriso ai bimbi poveri e affamati della città.
San Nicolò si festeggia in quasi tutta Europa e in certe zone è sentito ancor di più Babbo Natale.
In Olanda si racconta ai bimbi che San Nicola arrivi dalla Spagna con un veliero e il suo fedele aiutante: Pietro il Nero. Durante l’anno si appuntano ciò che fanno i bambini e il 6 dicembre vengono ricevuti dalla regina e dal sindaco. Pietro si presenta sempre con il capo cosparso di fuliggine, perché spetta a lui il compito di infilarsi nei camini.
San Nicola, inoltre, è una delle tradizioni più sentite della Lorena, zona della Francia orientale.
In alcune città come Metz, Nancy e Verdun, San Nicolas sfila per le strade la prima domenica di dicembre: arriva in groppa a un asino e porta doni ai bambini. E in Grecia? Si festeggia addirittura per alcuni giorni, dal 4 al 9 dicembre. Il 6, in particolare, ci sono lunghe processioni e fuochi d’artificio e vengono bruciati ramoscelli intorno alle chiese.
I marinai organizzano piccole processioni con le barche, decorate con luci blu e bianche.
A conferma che il nostro San Nicolò è amato ed è internazionale!
Quindi, bei bocete andè a dormir bonora, perché dopo le sete San Nicolò vien fora!
Alla prossima!