Quante ne hanno viste gli alberi nell’ultimo secolo? Dalla Prima guerra mondiale a Vaia, un percorso ardito, ma appassionante. Lo hanno realizzato i bambini della seconda elementare di Badilet. Un percorso da premio. Infatti, hanno vinto il concorso “Venti di guerra, venti di bufera” del Cai Veneto.
I piccoli, guidati dalla maestra Roberta Balcon, hanno colpito la giuria per aver raggiunto gli obiettivi proposti dal bando e per la creatività dimostrata nel mostrare le atrocità e il dolore causati dalla guerra attraverso l’esperienza degli alberi. Che oltre a essere distrutti vengono anche isolati dalla tempesta Vaia. Sfruttando la fantasia di Aurora Novellati e utilizzando il disegno, la maestra ha coinvolto tutta la classe nella produzione di un album di 19 pagine che si chiude con i bambini in cerchio: il bisogno di “stare vicini “si concretizza tenendosi per mano, quelle mani ritagliate dai piccoli e trasformate con l’utilizzo di materiali poveri in alberi colorati.
Un lavoro sicuramente impegnativo ma divertente per i bambini che ha aiutato la comprensione di un messaggio particolare: i conflitti vanno risolti senza l’uso della guerra.
Un’altra classe dell’istituto comprensivo 3 di Belluno, la 2B di Castion guidata dall’insegnante Anan Spedo, ha accolto l’invito di affrontare il tema. Alessandro Bacchetti, alunno appassionato di Grande guerra, ha sviluppato l’argomento realizzando un video intitolato “I giganti silenziosi” che ha vinto il primo premio nella sezione della scuola media. Il filmato, originale nella scelta dei protagonisti come nella scelta dell’applicazione utilizzata per far parlare gli interpreti, ricorda la guerra attraverso la voce di un testimone, il nonno Celeste Balcon, ma dà poi voce a protagonisti silenziosi come il mulo e l’albero.
I vincitori hanno ricevuto l’assegno gigante dalle mani del presidente del Cai Veneto Renato Frigo. I due primi premi del valore di 600 euro saranno consegnati all’istituto comprensivo 3 di Belluno. Al concorso hanno partecipa 34 classi dalla primaria alle superiori di diverse località della regione che hanno avuto la forza di impegnarsi anche durante il lockdown.