Se non fosse che è diventato un caso internazionale, sarebbe la trama perfetta per una commedia degli equivoci. Almeno nella spiegazione di Airbnb.
Il caso è quello riportato dal sito di informazione israeliano, che riguarda la famiglia respinta da un b&b di San Vito di Cadore con un messaggio antisemita con chiaro riferimento all’Olocausto (B&b respinge famiglia israeliana: «Potete stare nel forno a gas»). Una questione che era stata rimbalzata su tutti i quotidiani nazionali e locali. Ma che – stando alle spiegazioni di Airbnb – non esiste.
Si sarebbe trattato di un equivoco. Un malinteso. «Uno sfortunato errore da parte dell’host» dice Airbnb dopo aver avviato un’indagine interna. Il messaggio sul forno a gas sarebbe stato rivolto a un altra prenotazione, come richiesta di informazioni sul funzionamento del piano cottura.
In pratica, l’host stava rispondendo alla prenotazione della famiglia israeliana e contemporaneamente alla domanda di un altro turista, che non capiva come usare un elettrodomestico della cucina. Solo che ha inviato il messaggio sul forno agli israeliani. E tanto è bastato per scatenare il putiferio.
«Nel momento in cui l’ospite ha inviato un messaggio all’host per chiedere di prenotare la loro struttura, l’host stava intrattenendo una conversazione con un altro ospite che soggiornava nella sua casa in merito all’utilizzo del fornello a gas nella struttura – spiega in una nota Airbnb -. L’host ha erroneamente inviato un’istruzione sul fornello all’ospite che aveva appena richiesto la prenotazione anziché al destinatario corretto, vale a dire l’ospite che stava attualmente aiutando».
In ogni caso, Airbnb ha cancellato il post e sospeso l’host. E nella nota scrive chiaramente «riconosciamo che questa sia stata un’esperienza profondamente spiacevole per l’ospite che ha ricevuto il messaggio e siamo stati in contatto con loro per fornire il nostro supporto. Siamo anche in contatto con l’host. Non tolleriamo la discriminazione, prendiamo seriamente le segnalazioni e continuiamo a far rispettare rigorosamente questa politica».
Basterà per far dimenticare l’accaduto? Perché, equivoco o no, il nome di San Vito è stato “inquinato”. E c’è già qualcuno che propone di invitare la famiglia israeliana per una vacanza “riparatrice”. Ovviamente offerta.