«Una deriva preoccupante». Mauro De Carli, segretario della Cgil Belluno, non nasconde la sua rabbia. E all’ennesimo episodio di intimidazione ai danni dello Spi Cgil (il sindacato dei pensionati) prende carta e penna e denuncia «un gruppo di personaggi, che non esito a definire fascistoidi, che intendono oscurare la libertà di espressione ogniqualvolta si parli di integrazione, di immigrazione, di solidarietà tra i popoli».
L’ultimo spiacevole episodio è avvenuto online, mercoledì scorso. «All’inizio della conferenza “Tra 800 e 900” – descrive De Carli – un’iniziativa dello Spi Cgil di Belluno, sono comparse una serie di icone di partecipanti sconosciuti, che tra lo stupore degli organizzatori hanno pronunciato frasi di minaccia e di pura intimidazione fascista. E quando la segretaria dello Spi CGIL di Belluno, Maria Rita Gentilin e il relatore del convegno Giancarlo Guadagnin, si sono resi conto di quanto stava accadendo, è comparso un simbolo pseudonazista accompagnato da brutali imprecazioni e altre intimidazioni. Il tema che si voleva trattare riguardava il rapporto delle comunità ebraiche inseritesi nell’impero austro-ungarico con la cultura tedesca delle comunità ospitanti Si sarebbe parlato soprattutto di cultura, del grande apporto culturale ebraico, in vari settori, che in quell’epoca storica aveva facilitato l’integrazione di quel popolo nel contesto mitteleuropeo».
Allo Spi Cgil stanno arrivando, in ogni caso, molti attestati di solidarietà, da associazioni e semplici cittadini. «E vogliamo far sapere – chiude De Carli – che presto riproporremo l’iniziativa, perché siano tutelati i diritti democratici della libera espressione».