In casa armi, munizioni e polvere da sparo: arrestato un settantenne cadorino

In casa armi, munizioni e polvere da sparo: arrestato un settantenne cadorino

In casa aveva una vera e propria armeria, e aveva ricavato anche una piccola officina per modificare armi e munizioni. I carabinieri di Pieve di Cadore hanno arrestato un settantenne cadorino, con la passione della caccia, nel corso di un’operazione congiunta con Polizia giudiziaria, Questura e Polizia di Stato.

Armi, munizioni e polvere da sparo sono venute alla luce nel corso di una perquisizione domiciliare, lo scorso 26 gennaio, a seguito di un’altra serie di reati penali per il quale l’uomo era sotto indagine.

In casa il pensionato aveva una piccola santabarbara. Oltre 8 chili di polvere da sparo, 20 chili di ogive, inneschi, diversi fusti per fucile, culatte con carrello, silenziatori, pezzi di armi da guerra, armi artefatte e migliaia di bossoli.

Un vero esperto della materia, come hanno confermato sia  l’ispettore capo della polizia giudiziaria, Mauro Montico, che il luogotenente dei carabinieri di Pieve di Cadore, Massimo Caltana. In salotto, infatti, l’uomo aveva anche messo in piedi un piccolo opificio per la ricarica dei proiettili.

Lunghissima la lista dei reati racchiusa nel fascicolo in mano al sostituto procuratore Roberta Gallego. Il settantenne dovrà rispondere di detenzione illegale di armi e di armi modificate, detenzione di armi clandestine, fabbricazione di parti d’arma, detenzione illegale di munizioni e polvere da sparo. Ad aggravare la sua posizione anche il ritrovamento di un’arma risultata rubata una ventina d’anni fa ( e poi modificata), per la quale è scattata la denuncia per ricettazione. Così come è stata elevata la sanzione per la mancata custodia: armi e munizioni erano infatti lasciate all’aperto e non chiuse negli appositi armadi sigillati.

Il pensionato è stato subito posto in stato di fermo, arresto poi convalidato dal Gip Enrica Marson. L’uomo, per motivi di salute, è attualmente agli arresti domiciliari. L’ipotesi più accreditata è che l’attività fosse indirizzata alla pratica del bracconaggio, ma le indagini dovranno fare luce sui molti aspetti della vicenda. La grande conoscenza della materia e l’enorme quantitativo di armi e munizioni ritrovate a casa del pensionato fanno supporre che l’uomo lavorasse non solo per sé stesso. Così come bisognerà anche capire chi possa aver realizzato le barre di acciaio semilavorate ritrovate nel corso della perquisizione.

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