Il trend è in discesa, ma il virus non molla.
I dati settimanali sull’andamento dell’epidemia, diffusi dal Dipartimento di prevenzione dell’Usl 1 Dolomiti (sono quelli ufficiali di Azienda Zero) mostrano un costante arretramento dell’epidemia.
Una parabola discendente coincisa in pratica con l’inizio del 2021 e che per il momento, tra alti e bassi, si mantiene stabile. Sono sempre meno i bellunesi positivi. Nelle ultime 24 ore si contano 15 nuovi casi, e i bellunesi attualmente in lotta con covid – 19 sono scesi sotto quota 600: per la precisione sono 546.
E’ confortante la mappa dell’incidenza dei contagi per mille abitanti nei singoli Comuni. Ormai una buona parte della provincia di Belluno è colorata di bianco o di azzurro molto chiaro: significa che lì i contagi (per Comune) si possono ormai contare sulle dita delle mani. Al momento non ci sono territori tinti di viola (il colore che l’Usl ha scelto per rappresentare la più alta incidenza) e solamente a Vallada Agordina l’incidenza è tra il 6 e l’8 per mille.
Il quadro quindi è positivo, ma non possiamo ancora dirci fuori dal tunnel. Per due motivi. Il primo riguarda la pressione sugli ospedali. Che seppur non paragonabile rispetto a novembre e dicembre, scende più lentamente dei contagi. I ricoveri di persone covid – positive sono sostanzialmente stabili da un paio di settimane e si attestano intorno alle 80 unità. Anzi, quelli in area non critica, sono in leggero rialzo. Al momento i ricoveri totali sono 82, dei quali 6 in terapia intensiva. Il Bellunese, in questo, ricalca l’andamento regionale, attestandosi nella fascia di rischio 3 (gialla) su 5.
Il secondo motivo è che la mortalità, seppur attenuata anche in questo caso, non si è azzerata. Nelle ultime 24 ore si contano altre due vittime: una donna di 95 anni ricoverata in Geriatria a Feltre e una donna di 89 anni ricoverata in Geriatria a Belluno.
Si tratterà di capire se il trend proseguirà in discesa, ora che da una settimana anche il Bellunese è tornato in fascia gialla, con bar e ristoranti aperti. Lo scopriremo già nei prossimi giorni. Intanto, dall’inizio della pandemia sono 195mila i tamponi molecolari fatti in provincia. 135mila quelli rapidi.
