Trasferta a Belluno per i vaccini: Comitati Cadore e Agordino sul piede di guerra

Trasferta a Belluno per i vaccini: Comitati Cadore e Agordino sul piede di guerra

Tra il Comelico e l’ospedale di Belluno ci sono più di 50 chilometri. Lo stesso discorso vale per l’Alto Agordino. Ma la distanza tra l’Ulss e il territorio montano non si misura in chilometri. «È siderale, e rivela una volta di più la totale mancanza di considerazione per le “terre alte”». Non usano mezze parole dal coordinamento dei Comitati Tutela Salute del cittadino. La bocca che fa traboccare il vaso è la campagna vaccinale, con obbligo di trasferta.

«Abbiamo appreso che la Ulss Dolomiti convoca gli anziani dell’intera provincia a Belluno. Se questa notizia dovesse essere confermata, esprimiamo il nostro totale dissenso» dicono dai Comitati. «Significa che la dirigenza che governa la nostra Ulss ancora una volta esprime una politica contro il territorio. Non riusciamo a comprendere e non possiamo accettare questa posizione, che è fuori da ogni logica. Far spostare tutti gli anziani, da Danta ad Alano di Piave, per il vaccino è senza alcuna logica. Sul territorio ci sono a disposizione strutture ospedaliere a Pieve di Cadore, Agordo, e Feltre in grado di erogare il servizio, con il personale adeguato a fare le vaccinazioni. Costringere le persone anziane a lunghi viaggi, in pieno inverno, è davvero fuori da ogni buon senso».

Da qui l’appello ai sindaci. A farsi sentire. «Perché la Ulss, anche in questa occasione, non smette di penalizzare i territori montani».

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