«Il caro-energia è la nuova pandemia per il settore sportivo. Se il Governo non interverrà al più presto, non chiuderanno solo palaghiaccio o piscine, ma anche palestre e campi di periferia»: il grido di allarme arriva dal massimo esponente in Veneto del mondo sportivo, il presidente del Coni regionale Dino Ponchio. Una preoccupazione che colpisce anche il presidente della Provincia e sindaco di Longarone, Roberto Padrin, che rincara: «Non possiamo pensare di limitare gli effetti dei rincari solamente e per sempre con contributi: bisogna contrastare le speculazioni internazionali».
L’occasione per denunciare l’allarmante situazione che è destinata ad esplodere anche nel mondo sportivo, dopo i primi, pesanti segnali arrivati con le chiusure dai palaghiaccio di Alleghe e Tai di Cadore, è stata Dolomiti Show a Longarone Fiere: un momento per parlare di sport, dai grandi obbiettivi a partire dalle Olimpiadi 2026 alle emergenze quotidiane.
Ha parlato di «nuova pandemia» per lo sport il presidente Ponchio, ricordando come l’intero mondo sportivo fosse in forte ripartenza dopo i due anni di emergenza Covid.
Maggior attenzione da parte di Roma è richiesta anche dall’assessore regionale Cristiano Corazzari, che ricorda l’impegno di Venezia per le associazioni sportive.
Anche il presidente Padrin lancia un appello al Governo, ma dicendo basta ai contributi – «non possiamo sempre andare avanti così» – e chiedendo che venga messo un freno alle speculazioni in atto; le chiusure di Alleghe e Tai rischiano di essere solo le prime di una lunga serie che colpirà dagli impianti principali fino all’ultimo dei campetti.