I tesori del territorio in una rassegna di conferenze. Si parte dalla Certosa di Vedana

I tesori del territorio in una rassegna di conferenze. Si parte dalla Certosa di Vedana

Un po’ di storia, qualche avventura, archeologia, arte, paesaggio. C’è di tutto nella rassegna che l’associazione Campedel sta per sfoderare. “Tra sacro e profano” il titolo. E tre appuntamenti per svelare i tesori del territorio bellunese, con studiosi, volti noti ma anche giovani professionisti, esperti in diversi settori.

Si inizia martedì prossimo (18 aprile) alle 18 nella sala conferenze di Palazzo Bembo con Giovanni Grazioli che parlerà della Certosa di San Marco a Vedana, uno degli edifici più interessanti e misteriosi della provincia di Belluno. La sua storia è la storia del Bellunese a partire dal precedente ospizio medievale fino all’edificazione della certosa nel 1455-56. Questo monastero di stretta clausura ha attraversato i secoli con una continuità e una solidità tipica della regola dell’Ordine certosino, fino alla sua chiusura. Oggi l’edificio vive ancora grazie all’ordine delle Adoratrici perpetue del santissimo Sacramento. La Certosa di Vedana sarà analizzata anche per le sue pregevoli opere d’arte e in relazione ad altre certose italiane, con una serie di confronti e conferme degli spazi e dei ritmi certosini.

Secondo appuntamento il 2 maggio in Sala Bianchi alle 18 insieme a Sara Balcon, giovane archeologa bellunese che tratterà la questione dei limiti territoriali e amministrativi degli antichi municipia di Bellunum e Feltria tracciando un quadro aggiornato delle delimitazioni e delle pertinenze dei due territori, vagliando le diverse ipotesi che si sono succedute nel tempo e riservando particolare attenzione all’incerto e dibattuto limite confinario.

A conclusione di questo primo ciclo, il 18 maggio alle 18 in Sala Bianchi, Marco Perale narrerà le interessanti vicende della reliquia della Sacra Spina conservata nel Duomo di Belluno. Arrivata dopo l’incendio della cattedrale del 1471, questa reliquia costantinopolitana è stata per secoli il tesoro più prezioso della chiesa bellunese, con il suo miracolo raccontato già nel 1509 dall’umanista Pierio Valeriano. Un viaggio a ritroso per seguire le vicende della Corona di Spine dai giorni della Passione fino a oggi, attraverso le invasioni dei persiani e degli arabi, i passaggi di mano dai crociati ai veneziani e poi da Luigi IX a Napoleone.

Gli appuntamenti sono aperti al pubblico. Per informazioni asscampedel@yahoo.it.

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