«I problemi di una mamma-operaia e una proposta per risolverli»

«I problemi di una mamma-operaia e una proposta per risolverli»

 

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di una madre e dipendente di Luxottica

 

Egregio Cavalier Del Vecchio, buongiorno. 

Sono un’operaia di Agordo, la stessa che Le ha scritto nel picco della pandemia. 

Visto che siamo in un momento di ripresa, sentiamo la necessità di farLe sapere che c’è bisogno del Suo supporto. Scrivo al plurale perché non posso esprimere solo il mio disagio, ma anche quello di molte famiglie. 

Ieri infatti è scaduta la cassa integrazione e, malgrado l’emergenza sanitaria che abbiamo vissuto tutti, sono qui per avanzare una proposta, a mio avviso utile per chiunque. Per l’operaio e soprattutto per l’azienda stessa. 

Molti canali di supporto non funzionano particolarmente bene e, nell’ultimo periodo, chi non è potuto venire a lavorare non ha maturato permessi. In più, a causa del Covid-19, sono cambiati gli orari e i turni, rispetto a quelli da contratto: di conseguenza diverse persone si sono dovute riadattare e hanno cercato di riorganizzare la loro vita. 

Vorrei quindi proporLe di “anticipare” – e mi scusi la sfacciataggine – 100, 150 ore di permesso, in modo che le persone vengano a lavorare su turni diversi dal solito e, se hanno bisogno, possano utilizzare le ore di permesso. 

Scrivo questo perché molti sono in difficoltà e i canali di supporto ci aiutano poco. La gente rischia di perdere il lavoro, essendo costretta a questo cambio di orario e non sapendo come fare a uscire prima. Io stessa non so più come organizzarmi. Anche perché, avendo problemi di salute, di notte non me la sento di guidare un’ora per rientrare a casa. 

So che Lei è una persona umile e che possiamo confidare in Lei. Spero che questo messaggi Le arrivi, la questione è importante. I permessi ci servono davvero.

La ringrazio anticipatamente. Un saluto immenso 

 

Grazia Sorgi 

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