È in dirittura di arrivo il progetto di rilevazione targhe nei varchi in ingresso e uscita dalla provincia. In questi giorni si stanno realizzando gli ultimi allacciamenti elettrici e i test per verificare che tutto funzioni correttamente. Poi, dal 1° aprile, il sistema che punta a garantire più sicurezza a tutto il Bellunese entrerà ufficialmente in funzione.
La notizia è stata data ieri pomeriggio ai sindaci bellunesi dal presidente del consorzio Bim Piave, Marco Staunovo Polacco. Il consorzio è ente cofinanziatore del progetto, con 35mila euro. Gli altri 900mila sono invece a carico del Fondo per i comuni confinanti.
Ma di cosa si tratta? Di una rete di 47 telecamere leggitarga, installate in tutti i varchi di accesso e uscita dalla provincia di Belluno (più alcuni punti “sensibili”) che sono in grado, in tempo reale, di monitorare ogni veicolo in transito. Le informazioni vengono poi trasmesse in tempo reale alla centrale Sncc di Napoli, la banca dati del Ministero dell’Interno, da dove possono essere visionate da carabinieri, vigili urbani e polizia, grazie ad un collegamento telematico.
Inizialmente il progetto nacque su iniziativa dei Comuni di Limana e dell’allora Trichiana (ora confluito in Borgo Valbelluna). In seguito venne poi ampliato a tutta la provincia, riuscendo ad ottenere il finanziamento da parte del Fondo. Dalle 36 videocamere previste in un primo momento (sufficienti a coprire tutti i varchi di accesso, dal Comelico a Quero Vas) grazie alle economie ottenute in sede di appalto si è arrivati ad installarne 47, coprendo anche alcuni punti sensibili, individuati insieme alle forze dell’ordine.