Giovani “custodi” della memoria. C’è un premio per raccontare gli anziani

Giovani “custodi” della memoria. C’è un premio per raccontare gli anziani

Quante volte i giovani parlano con gli anziani? E quante volte raccolgono il patrimonio di racconti, esperienze, aneddoti di nonni, zii, parenti? Se la risposta è “poche”, ci pensa il premio Wigwam a invertire la tendenza. L’iniziativa trasforma i giovani in reporter inviati sul campo, per intervistare gli over 65. Un modo per farli diventare “raccoglitori e custodi” della memoria del territorio. 

Il premio è rivolto a tutte le scuole del Veneto ed è stato presentato ieri (21 marzo) a Palazzo Piloni. L’obiettivo è quello di rendere i giovani raccoglitori e narratori di esperienze e vissuto, attraverso il racconto dei loro nonni, degli zii, di tutte quelle persone di un’altra generazione. Gli under 25, anche giovanissimi, dovranno diventare reporter per un giorno, raccogliendo interviste agli anziani per tramandarne aneddoti, saperi ed esperienze. Potranno partecipare inviando articoli inediti che raccontino e documentino l’attivismo delle comunità locali per la preservazione, la cura e la valorizzazione delle peculiarità dei territori (ambiente, cultura, prodotti e piatti tipici, persone). Sono previsti tre premi da 300 euro per elaborati individuali, uno per ogni categoria di età: under 14, 15-18, 19-25 anni. Un premio da 800 euro di gruppo per il miglior insieme di almeno 12 elaborati. E un premio da 600 euro per il miglior video realizzato da un gruppo partecipato da almeno 12 componenti.

«L’idea è nata avviando piccoli “cantieri” di esperienza partecipativa, e il Premio rappresenta proprio un’occasione per rendere protagonisti i giovani all’interno dell’esperienza partecipativa» spiega Efrem Tassinato, presidente dell’associazione Wigwam che ha lanciato il premio. «Chiediamo ai giovani, under 25, di raccogliere quel patrimonio di cultura immateriale e materiale da quelli che ne sono i portatori, principalmente over 65. Persone che spesso sono depositarie di saperi e tante esperienze, che una volta venivano tramandate attraverso il filò e che oggi invece rischiano di perdersi. Wigwam ha una rete di oltre 60mila contatti e gli elaborati che arriveranno saranno condivisi con questa rete». 

Anche il Parco nazionale Dolomiti bellunesi farà la sua parte: ha già inviato una specifica comunicazione a tutte le scuole del Veneto, e si farà promotore del Premio. «Questa è un’interessante opportunità per iniziare a mettersi in gioco, rendendosi proattivi nel raccontare i diversi aspetti del territorio, inerenti specialmente quest’area protetta» sottolinea il presidente Ennio Vigne.

«Rinnovare il rapporto intergenerazionale e raccogliere la memoria degli adulti e degli anziani – nonni, zii, parenti – è un modo non solo per riannodare rapporti umani e personali, ma anche per raccontare il territorio» aggiunge il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin. «È con questo spirito che la Provincia ha accolto convintamente il progetto di Wigwam. Il nostro territorio, specialmente le “terre alte”, è preda da anni di un feroce spopolamento, ben visibile nell’abbandono delle frazioni più periferiche e nell’allargamento del gap tra giovani e anziani. Ricucirlo attraverso il racconto e la raccolta di testimonianze è anche un modo per cambiare la narrativa della montagna ed evitare di disperdere il grande patrimonio immateriale che gli anziani costituiscono. Un plauso, dunque a chi ha avuto l’idea e la sta portando avanti con questo concorso. Ma anche un invito ai ragazzi: partecipate, con la passione e l’entusiasmo che vi contraddistinguono».

Per il bando, ulteriori informazioni e supporti: direzione@wigwam.it (telefono +39 049 9704413).

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