Galleria Comelico, il Bard batte i pugni: «Lo Stato paghi i danni alle comunità locali»

Galleria Comelico, il Bard batte i pugni: «Lo Stato paghi i danni alle comunità locali»

«Se ci ostiniamo a considerare il Comelico come una zona di confine senza sbocchi, non si troverà mai una soluzione al problema della viabilità. L’annunciata chiusura della galleria deve far avviare confronti con Bolzano e il Friuli Venezia Giulia per la realizzazione di collegamenti a est e a ovest; nel frattempo, lo Stato deve pensare a come rifondere i danni a un territorio che dal solo annuncio della chiusura ha già perso milioni di euro in investimenti e che stima in oltre 200 milioni di euro la perdita complessiva con la chiusura della galleria». Così tuonò il Bard. 

Il movimento autonomista non va per il sottile. E chiede direttamente allo Stato di pagare i danni. Ma guarda anche ai collegamenti a est e a ovest. «Il Comelico ha solo bisogno di infrastrutture adeguate per crescere e svilupparsi ulteriormente: pensiamo alla realizzazione del collegamento sciistico con la Pusteria, la cui realizzazione ora non può prescindere da un ragionamento anche sulla viabilità; pensiamo alle opportunità turistiche ed economiche che un collegamento con le realtà confinanti fuori dalla nostra provincia può sviluppare – sottolinea il presidente Bard, Andrea Bona –. Con la chiusura della galleria, bisognerà anche pensare ai servizi, e in questo senso sarà necessario anche aprire un confronto con la Pusteria per non lasciare da soli i residenti. Questo era l’obbiettivo del referendum per il cambio di regione che avevamo sostenuto nel 2014, un modo per sollevare la questione comeliana e per rimarcare la necessità di collegamenti con le realtà autonome contermini».

E l’aspetto economico? L’imprenditore Francesco De Bettin ha stimato in oltre 200 milioni di euro il danno economico globale. «Come sostiene De Bettin, lo Stato dovrà riconoscere il giusto risarcimento a questo territorio dove ha sempre preso e pochissimo dato – continua Bona -. Ci auguriamo che i nostri rappresentanti a Roma, che tutti insieme hanno sostenuto la necessità della realizzazione del collegamento sciistico, si rendano conto della gravità di quello che sta succedendo in Comelico e affrontino insieme questa battaglia per dare a questo territorio nuovi collegamenti, nuove risorse e nuovi servizi; in altre parole, un nuovo futuro».

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