La festa di Ognissanti cade il primo novembre e per la Chiesa cristiana è un momento di grande raccoglimento e preghiera.
In questo giorno si ricordano tutti i santi che hanno risposto alla chiamata di Dio, ma anche i martiri capaci di testimoniare la fede cattolica nonostante le violenze e persecuzioni.
Il primo Papa che dedicò una festività per celebrare i martiri fu Bonifacio IV, il 13 maggio del 610 a Roma, nel Pantheon.
Due secoli dopo, Gregorio IV segnò l’1 novembre includendo tutti i Santi. Perché il primo novembre? Probabilmente, e il condizionale è d’obbligo, perché in quel giorno fu consacrata la cappella di San Pietro con le reliquie dei Santi Apostoli.
Un tempo la festa era legata alla natura che si preparava al letargo e veniva festeggiata come buon auspicio. Un “buon” riposo, porterà poi ad essere pronti per una primavera gioiosa.
Nell’antica Roma, invece, si chiamava Pomona, con il saluto alla fine del periodo agricolo produttivo e le celebrazioni tra il 31 ottobre e il primo novembre.
E nel mondo?
A Veracruz, in Messico. la giornata di Ognissanti è molto sentita: si pensa che i morti ritornino tra i vivi, circondando di calore i parenti e gli amici. In questo giorno vige solo una regola: essere felici!
Anche nelle Filippine è molto sentita e si vive con spensieratezza. Addirittura se qualcuno risiede in altre parti del mondo, rientra a casa per stare con la famiglia di origine.
In Polonia, il giorno di Ognissanti e dei morti sono talmente sentiti che i cimiteri sono presi d’assalto e abbelliti con fiori.
A Cadice, in Spagna i festeggiamenti iniziano una settimana prima e si concludono il primo novembre, con vari eventi culturali. E anche in Italia questa festa è sentita, non certo in modo gioioso come in altre parti del mondo, ma come momento di raccoglimento e di visita ai cari che non ci sono più.
Alla prossima!