Fari sulla montagna, Confindustria: «Imboccata la strada giusta»

Fari sulla montagna, Confindustria: «Imboccata la strada giusta»

«È stata imboccata la strada giusta: dopo il testo del disegno di legge, finalmente nella manovra di bilancio si parla espressamente di montagna destinando risorse certe per azioni chiare e misurabili. L’Esecutivo ha capito che la ripresa non può prescindere dalle terre alte e dal contrasto allo spopolamento». Confindustria Belluno guarda di buon occhio le novità costituite dalla legge quadro sulla montagna e dalle risorse dedicate alle terre alte. E si prende un pezzettino di paternità, visto che da anni gli industriali bellunesi lanciano messaggi e lavorano con categorie e istituzioni proprio per questo. «Ora occorre procedere con i decreti attuativi all’insegna della massima semplificazione e arrivare all’approvazione finale della legge per la montagna, come preannunciato dalla stessa ministra Gelmini» sottolinea la presidente Lorraine Berton.

Confindustria si concentra in particolare sul “Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane” con una dotazione di 100 milioni di euro per il 2022 e 200 milioni a decorrere dal 2023.

«Sono risorse importanti, ma ancora più importante è aver sdoganato concetti e problematiche che per troppo tempo non sono stati affrontati adeguatamente, su tutti la questione – sempre più drammatica e urgente – dello spopolamento e la necessità di garantire ai residenti delle aree montane interventi socio-economici dedicati. È il riconoscimento delle differenze del vivere e lavorare in montagna: solo così possiamo sperare un giorno di avere le stesse condizioni di partenza delle aree metropolitane del Paese. La montagna non ha mai chiesto di essere assistita ma di avere uguali opportunità rispetto a tutti gli altri» continua Berton. «A tre anni da Vaia, tempesta che ha dimostrato al mondo le fragilità delle nostre terre alle prese con i cambiamenti climatici, dal Governo è arrivato un segnale finalmente concreto, un gesto d’attenzione che dobbiamo fin da ora mettere al sicuro e rilanciare a livello europeo per una vera politica comunitaria della montagna».

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