Festa dei Carabinieri, «anno impegnativo a tutela di giovani e fasce deboli»

Festa dei Carabinieri, «anno impegnativo a tutela di giovani e fasce deboli»

Piazza Duomo vestita di tricolore, le auto dell’Arma a guardare Palazzo dei Rettori, i bambini a sventolare le bandierine, tanti cittadini che – nonostante la pioggia iniziale – si sono fermati a festeggiare: l’Arma dei Carabinieri ha festeggiato ieri il compleanno numero 211 e lo ha fatto nel “salotto buono” del capoluogo in un clima di festa.

La partenza del corteo, aperto dai militari a cavallo, da Piazza dei Martiri, poi giù per Piazza Castello fino alla sfilata in Piazza Duomo, dove sotto la Prefettura sindaci, istituzioni, scolaresche erano pronti ad accogliere le donne e gli uomini dell’Arma bellunese. Prima del via ufficiale ai festeggiamenti, il sorvolo della piazza da parte dell’elicottero dell’Arma, poi spazio alla cerimonia, con gli onori al gonfalone del Comune capoluogo e al comandante provinciale, il colonnello Enrico Pigozzo; nel suo discorso, la storia di un anno che non ha esitato a definire «impegnativo, con l’obbiettivo di garantire controllo e prevenzione sul territorio provinciale».

Uno sguardo rapido sull’attività dell’ultimo anno (i numeri erano già stati diffusi alla vigilia della cerimonia), poi il colonnello Pigozzo ha individuato alcuni temi sui quali ha concentrato la sua attenzione: i giovani, per i quali l’isolamento e le “trappole” (reali e sociali) di Internet e social network sono il grande rischio di oggi; le fasce deboli, in particolare le donne e il contrasto alle violenze di genere; gli anziani, fascia debole a rischio truffa, reato contro il quale l’Arma bellunese si sta impegnando con convinzione con incontri e campagne. Non poteva mancare un ringraziamento ai “suoi” uomini, con qualche aneddoto: chi ha passato quasi un’ora al telefono con un ragazzino alle prese con un’inquietudine e con problemi che parevano insormontabili ma superati grazie al fatto di poter – semplicemente – essere ascoltati; chi sotto le vacanze di Natale ha raggiunto un’anziana che aveva chiamato il 112 perché sola, e la compagnia del Carabiniere che ha trascorso il pomeriggio insieme a lei ad ascoltare le storie della sua vita le ha permesso di superare la tristezza e la solitudine. «Senza una base scordatevi le altezze, e quando avrete raggiunto le altezze, ricordatevi che siete partiti da una base: – ha sottolineato Pigozzo – ricordiamo sempre l’importanza del dovere nelle piccole cose di ogni giorno. L’Arma delle piccole cose è l’Arma della gente, l’Arma che è in grado di rappresentare un punto di riferimento; quelle azioni piccole, silenziose, che nella loro autenticità e generosità sono magari capaci di cambiare la vita di qualcuno grazie alla nostra capacità di trasformare la dedizione in azione, la professionalità in ascolto, empatia, capacità di aiutare, senza riserve».

In chiusura, spazio alla cerimonia di consegna di encomi, elogi e apprezzamenti alle donne e agli uomini dell’Arma che nel corso dell’ultimo anno si sono particolarmente distinti per la loro attività. Prima della foto finale, il comandante Pigozzo ha voluto “accogliere” tra i soci simpatizzanti dall’Associazione Nazionale Carabinieri il comandante della Polizia Locale di Belluno, Antonio Codemo, per “la sua costante e determinata azione, caratterizzata da grande professionalità, competenza e pragmatismo; si è speso senza riserve e con grande spirito d’iniziativa non solo per innovare ed efficientare la sua struttura, ma per rendere un migliore servizio alla sua comunità come farebbe un buon Carabiniere”.

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